PALERMO. Gli asili nido aziendali negli ospedali siciliani sono assenti, le rette di quelli privati sono esorbitanti, mentre quelli pubblici scarseggiano. Il Cni Fsi Sicilia - nella consapevolezza che la promozione di attività funzionali a consentire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro costituisce uno dei principali fattori di innovazione dei modelli sociali, economici e culturali e, al contempo, consente di fornire strumenti utili per rendere compatibile la sfera lavorativa con quella familiare – ha presentato la proposta di istituire asili nido alle 17 aziende sanitarie siciliane.
Il primo asilo nido aziendale all’interno di una Asp siciliana è stato inaugurato il 21 marzo 2013 a Palermo. “Gli asili nido, oltre a rispondere alle norme relative alla tutela della infanzia – spiega Calogero Coniglio, segretario regionale di coordinamento del CNI-FSI e delegato regionale FSI Sicilia - devono essere tecnicamente attrezzati per assicurare la custodia dei bambini durante l'orario di lavoro delle madri, secondo quanto disposto dalla legge ‘Tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri’ e le disposizioni che impartiscono dall'Ispettorato del lavoro. Agli asili nido deve essere adibito personale in possesso dei requisiti didattici per l'assistenza e l'educazione della prima infanzia. Questa è la prossima battaglia del Cni-Fsi Sicilia”.
Gli ospedali vivono, infatti, nell'emergenza “personale", soprattutto infermieristico, legato al blocco delle assunzioni e anche al fatto che molti dipendenti, soprattutto donne, chiedono il part-time per far fronte a problematiche familiari. Una possibile soluzione, secondo il Cni-Fsi, potrebbe essere quella di favorire il rientro di questi part-time in full-time, attraverso l'istituzione di strutture che in qualche modo possono dare una risposta a quelle esigenze organizzative-familiari che spesso costringono le lavoratrici a scegliere la soluzione del part-time.
“È da qui che nasce la nostra proposta – continua Coniglio - cioè quella di collocare, all'interno delle strutture, degli asili nido per i figli dei dipendenti degli Ospedali. Soluzione che riteniamo fattibile. Portare il bimbo al lavoro con sé è il sogno di tutti. Abbiamo ideato questo progetto perché serve a far stare bene i lavoratori e a stimolare il loro senso d'appartenenza all'azienda.
L’abbiamo progettato per orari flessibili a prova di turnista, servizio garantito per tutto l’anno". "Si tratta di un'importante iniziativa di sostegno e appoggio alle famiglie delle colleghe- conclude Coniglio - Attualmente circa l'80% dei dipendenti delle aziende è composto da donne e le strutture ospedaliere possono favorire la conciliazione tra il tempo di lavoro e le esigenze personali e familiari delle dipendenti, specialmente in presenza di figli.
Le rette a carico delle famiglie saranno analoghe a quelle previste agli asili nido pubblici Riteniamo che si tratti di un importante investimento per le aziende che si pongono come obiettivo quello di dare servizi di qualità anche ai propri dipendenti.
Come già è successo in ospedali del Nord, possono essere finanziati con fondi regionali ed europei. Questo progetto contribuirà ad andare nella direzione delle pari opportunità lavorative tra uomini e donne.
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