Nurse24.it
chiedi informazioni

lettere al direttore

Sfruttamento Infermieri, la rabbia di una collega di una RSA Lombardo

di Angelo

Sfruttamento

«Il Direttore della Residenza è a conoscenza della situazione ma non interviene, continuando a ignorare tutte le nostre richieste – ci dice Chiara P. – a chi ci dobbiamo rivolgere per avere aiuto e non rischiare di fare del male involontariamente ai pazienti per il stroppo stress?»

ScriviAlDirettoreCarissimo Direttore,

seguo tutti i giorni il vostro giornale e lo trovo spesso ricco di notizie che altrimenti non avrebbero spazio altrove. Vengo al motivo del mio messaggio su Facebook. Lavoro in una Residenza per Anziani in Lombardia dove, assieme agli altri colleghi tutti Infermieri Liberi Professionisti, non riusciamo più a reggere i ritmi e nemmeno il carico di lavoro.
Il Direttore della Residenza è a conoscenza della situazione ma non interviene, continuando a ignorare tutte le nostre richieste.
Preciso che la struttura ospita 76 pazienti ed è privata, anche se convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale relativamente ad alcune attività di assistenza che svolge o prova a svolgere.
Abbiamo inutilmente chiesto al suddetto Direttore di aumentare il personale, almeno un operatore Infermiere in più. Finora nessuna risposta se non azioni di mobbing e minacce di licenziamento.
Mi chiedo a questo punto: è legale quello che fa il nostro Direttore? È legale lavorare sotto continuo stress e mettere a repentaglio la vita dei nostri pazienti? A chi mi devo e ci dobbiamo rivolgere? Ormai non ce la facciamo più, dateci una mano.
Come Liberi Professionisti non abbiamo alcun diritto e non sappiamo a chi rivolgerci. Grazie e spero che avremo spazio sul vostro giornale.
Chiara P.
Infermiera Libro-professionista in RSA
PS = La paga è buona, ci danno 18 euro lordi all'ora, ma la mole di lavoro è doppia rispetto a una struttura pubblica.
* * *
Gentilissima Chiara,
la ringrazio per la sua denuncia, molti colleghi hanno paura di scrivere e di perdere di conseguenza il posto di lavoro. Anche per tutelarla abbiamo scelto di non indicare la RSA dove lavora e di omettere il suo cognome.
Chi scrive ha lavorato negli ultimi tre anni in regime di libera professione e conosce perfettamente qual è il grado di sfruttamento e di considerazione che si ha degli Infermieri con P.Iva in Italia (non in tutte le strutture fortunatamente, con differenza tra Nord e Sud d'Italia). Non aggiunge quindi nulla di nuovo a quanto già risaputo.
Lei ci ha posto tre domande a cui cercheremo di rispondere in maniera appropriata.
La prima domanda -  È legale quello che fa il nostro Direttore?
Risposta - Non è legale se si va oltre l'umana sopportazione e oltre la volontà del dipendente o del collaboratore come nel suo caso; il datore ha degli obblighi da rispettare, tra cui la sicurezza dell'operatore e di conseguenza dei pazienti; sottoporre a stress continuo l'Infermiere è come dotarlo di una pistola carica e dargli l'ordine di sparare a casaccio e in varie direzione (prima o poi accade l'irreparabile); non so se sono stato chiaro; a chi denunciare il comportamento del Direttore? Per prima cosa al suo collegio Ipasvi di riferimento, poi all'autorità giudiziaria attraverso i Carabinieri, la Polizia o le forze dell'ordine che riterrà più opportuno; lasci perdere i sindacati perché spesso sono collusi con i datori di lavoro.
La seconda domanda -  È legale lavorare sotto continuo stress e mettere a repentaglio la vita dei nostri pazienti?
La risposta - Ha già risposto Lei a questa domanda rendendosi consapevole che è un rischio per i pazienti che assiste; le consigliamo di inviare una denuncia scritta al suo Direttore, anche se questo significasse essere licenziati di sana pianta, co-indirizzandola all'Ipasvi di riferimento e alle forze dell'ordine. Le ricordiamo che accettare turni da stress come lei dice significa commettere un'azione imprudente e mettere a rischio l'incolumità degli suoi assistiti. Tradotto in Italiano corrente significa che lei si rende complice di un eventuale evento avverso e quindi correa di colpe anche gravi. Il consiglio è quello di mettersi al sicuro, un eventuale licenziamento dopo aver ammonito per iscritto il suo Datore di lavoro (nonostante lei sia stata assunta in regime di P.Iva) significa mettere alla berlina l'intera struttura e spesso gli RSA non vogliono "pubblicità negative" per cui risulterebbe difficile mandarla via. Ovvio che ci sono datori e datori e questo è un rischio che se ci tiene alla professione dell'Infermiere deve correre. È scritto tutto nel Profilo Professionale e soprattutto nel nostro Codice Deontologico.
La terza domanda - A chi mi devo e ci dobbiamo rivolgere?
La risposta - Come già detto poco fa si deve rivolgere al suo Collegio Ipasvi che in questo caso ha l'obbligo di vigilare contro eventuali abusi o soprusi professionali; se proprio vuole stare più tranquilla faccia scrivere il tutto da un legale, in modo da rendere più evidente l'azione di protesta.
Si spera di essere stati chiari ed esaustivi.
Angelo Riky Del Vecchio
Infermiere e Direttore responsabile Nurse24.it
Scopri i master in convenzione

Commento (0)