Ravenna. Indagata con l'accusa di omicidio volontario per la morte di Rosa Calderoni.
Nel cellulare i magistrati avrebbero ritrovato foto che ritraevano la donna in posa assieme al cadavere di un paziente appena deceduto. L’infermiera prima sospesa ora è stata licenziata.
Il 10 aprile la segnalazione della morte anomala diretta alla procura della Repubblica parte dalla stessa Ausl.
Dall’inizio dell’anno 38 persone erano morte in circostanze poco chiare in quello stesso reparto.
I pm, come atto dovuto, indagano subito l’infermiera per la morte della donna, ma intanto sequestrano le cartelle cliniche di quei 38 pazienti morti nelle settimane precedenti.
"Si tratta di due immagini e posso assicurare che in tanti anni di carriera di foto scioccanti ne abbiamo viste, ma come queste poche. Stiamo ancora cercando di capire se siano state scattate di fronte a una delle 38 persone decedute per le quali abbiamo sequestrato le cartelle cliniche. Sarà però un lavoro lungo", ha dichiarato con sgomento il procuratore capo di Ravenna Alessandro Mancini, che assieme alla pm Angela Scorza si sta occupando del caso.
"A Lugo lavorano 881 persone, 14 mila i ricoveri l’anno: non travolgiamo tutto. Le regole ci sono, il problema è chi non le rispetta. La stragrande maggioranza opera in modo regolare”, è stata da subito la difesa del direttore generale della Ausl di Romagna, Andrea Des Dorides.
Anche tre dipendenti della sua azienda sono sotto indagine per il caso della morte di Rosa Calderoni: nel caso di due medici l’ipotesi della procura è quella di omissione di referto; per il terzo indagato, un dirigente amministrativo l’accusa è omissione di atti di ufficio.
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