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editoriale

Ritorna l'infermiere generico

di Carlo Leardi

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MATERA. Infermieri che devono svolgere mansioni e coordinatori che diventano caposala. Tutto contenuto nella "Guida per il paziente che si ricovera in ospedale" redatto dal comitato regionale di bioetica della Regione Sicilia. Professione intellettuale? Non secondo quanto riportato dalla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia. Ora sappiamo ufficialmente che gli infermieri sono deputati a svolgere tutte quelle mansioni che, erroneamente, credono non siano di propria competenza.

Un comitato regionale di bioetica, composto per la quasi totalità da medici, si è riunito nei giorni scorsi per arrivare a decretare che tra i compiti "tecnici" dell'infermiere (ma non eravamo una professione intellettuale?), vi sono l'accompagnamento in bagno del paziente nonché la sua pulizia nel caso in cui il personale di supporto fosse assente.

 

Viene da domandarsi come mai un comitato etico sia costituito al 99% da medici, soprattutto in virtù del fatto che le decisioni prese riguardano anche la vita professionale di altri dottori, quelli in infermieristica in questo caso. Forse i dottori in infermieristica non sono abbastanza dotti da poter decidere essi stessi in materia di argomenti inerenti la propria professione? O forse altri dottori in altre materie sono più dotti e quindi nessuno meglio di loro può decidere cosa sia giusto o sbagliato per la professione infermieristica?

 

Il codice deontologico dell'infermiere, all'articolo 49, afferma che: "L’infermiere, nell’interesse primario degli assistiti, compensa le carenze e i disservizi che possono eccezionalmente verificarsi nella struttura in cui opera. Rifiuta la compensazione, documentandone le ragioni, quando sia abituale o ricorrente o comunque pregiudichi sistematicamente il suo mandato professionale" .

 

Gioverebbe dunque ricordare che individuare nell'infermiere l'addetto alle cure igieniche ed alberghiere equivale a demansionare un professionista della sanità, con tutto ciò che ne consegue. 

 

Di certo l'infermiere compenserà alcune carenze, ma in via del tutto eccezionale e solo per il bene del paziente. E questa è una regola che dovrebbe valere per ogni professionista, nessuno escluso. Solo per fare un esempio: se dovessero mancare gli infermieri, altri professionisti girerebbero col carrello della terapia o eseguirebbero prelievi ematici o altre manovre "tecniche", per usare un termine già citato nella Gazzetta in questione?

 

Non ricordo di essere mai stato aiutato da medici quando mi sono ritrovato in situazioni di carenza di personale, e non credo che altri colleghi siano stati più fortunati di me in tal senso. Sarebbe bello che i membri del comitato di bioetica illustrassero a tutti gli infermieri cosa significa per loro il termine "professione intellettuale" e quanto, a loro dire, l'infermieristica sia una professione degna di tale attributo.

 

Altro dubbio che gradiremmo venisse chiarito. Nella guida in questione troviamo scritto: "Giunto in reparto, Lei riceverà dal caposala o da un infermiere le informazioni essenziali sulla sala in cui si ricovera, sui bagni e sul funzionamento del reparto....". Il caposala non era stato sostituito dal coordinatore? Non ricordo dell'esistenza di un "master in caposala".

 

E' ora che chi si occupa di sanità, cominci ad utilizzare termini adatti quando si fa riferimento a professionisti o ad operatori sanitari, al fine di non confondere le idee ai pazienti.

 

Insomma, non facciamo in tempo ad elogiare la Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi per la giusta presa di posizione riguardante il concorso degli infermieri nel corpo di Polizia ed il loro inquadramento, che subito un'altra figura istituzionale tira fuori questioni che sembravano essere state chiarite e chiuse anni fa con emanazione di decreti e leggi da parte dei vari governi.

 

Forse, data la crisi occupazionale, il comitato di bioetica istituito della Regione Sicilia ha inteso dare un consiglio agli infermieri inoccupati indirizzandoli a diventare Operatori Socio Sanitari al fine di poter trovare un impiego nelle varie strutture della regione per adempiere alle mansioni descritte nella "Guida per i pazienti".

 

Chiediamo dunque a gran voce una rettifica del testo della "Guida per il paziente che si ricovera in ospedale", poiché si rischia di confondere i pazienti e di avvallare richieste improprie da parte degli stessi.

 

Infermiere

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