È partita dal basso, coinvolgendo direttamente i lavoratori, con una semplice raccolta firme e una distribuzione di volantini e accordi firmati in altre Aziende Ospedaliere della Lombardia, la petizione relativa volta al riconoscimento economico per i riposi non goduti degli infermieri
MILANO. Si rendono disponibili a ulteriori carichi di lavoro gli infermieri dell'ospedale Sacco di Milano con straordinari, salti riposo, doppie notti e così via, ma senza un adeguato riconoscimento economico, tipo decreto Sirchia.
In teoria i turni programmati validi sono solo quelli firmati dall'infermiere coordinatore e dal Sitra ossia l’unica programmazione al quale il personale deve far riferimento. Ogni eventuale cambiamento dei turni di lavoro, se non condiviso e accettato dal personale, deve essere notificato con ordine di servizio.
Il segretario Fials Ospedale Sacco di Milano, Davide Monterisi, promotore dell'iniziativa ha commentato così l'iniziativa volta a trovare immensi consensi tra gli infermieri costantemente sfruttati dalle Aziende: "Si chiede semplicemente che lo stesso beneficio riconosciuto in alcune realtà sia esteso anche alle altre realtà lavorative e per tutti gli aventi diritto".
"Abbiamo pubblicato sul profilo Facebook "Fials Ospedale Sacco Milano" il volantino di dicembre 2013 e la relativa risposta della Direzione del Sacco e come esempio gli accordi di alcune grandi Aziende Ospedaliere della Lombardia che invece applicano gli incentivi economici per chi con dei sacrifici (i famosi salti di riposo) si rende disponibile a garantire il servizio e la continuità assistenziale".
I dipendenti infermieri e altri operatori sanitari della struttura Ospedaliera Sacco vogliono il riconoscimento economico e sono pronti ad attivarsi presso la Regione per richiedere il "gettone del salto riposo", così come avviene in diverse Aziende Ospedaliere lombarde.
Dopo aver portato in Regione Lombardia la precaria condizioni degli operatori sanitari vittime di aggressioni nei pronto soccorso, il vice segretario Fials Vincenzo De Martino considera "inaccettabile che gli infermieri e tutti gli operatori sanitari siano costretti a saltare costantemente i risposi senza avere nessun riconoscimento e rinunciando al sacro santo diritto di avere una vita privata".
Attraverso una raccolta firme hanno chiesto prima all’Azienda e poi alla Regione di attivare tutti quei percorsi per il riconoscimento economico dell’emergenza infermieristica, affinché gli sforzi di tutti gli operatori siano riconosciuti economicamente come avviene già in altre realtà Ospedaliere Lombarde.
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