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Pesaresi: la professione sta cambiando, l'Ipasvi si adatta ai nuovi modelli comunicativi e assistenziali

di Angelo

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RIMINI. Continua il confronto tra Nurse24.it e i rappresentanti delle professioni sanitarie. Vogliamo raccontare e far conosce le persone che ogni giorno contribuiscono all’evoluzione dell'infermieristica a livello nazionale ed internazionale. E' ora l'occasione per ascoltare la Dott.ssa Gabriella M. Pesaresi, presidente del Collegio Ipasvi di Rimini. A lei abbiamo posto alcune domande. Vediamo cosa ci ha risposto.

Il Profilo Professionale dell’Infermiere (D.M. 739/94) di recente ha compiuto la maggiore età. Com’è cambiata secondo lei la professione negli ultimi 18 anni in termini di autonomia e di qualità del servizio d’assistenza erogato?

Cambiamenti importanti sono sicuramente avvenuti: il contesto giuridico che regolamenta l’esercizio professionale è chiaro: l’infermiere è il professionista responsabile dell’assistenza generale infermieristica”. La diretta conseguenza di questa norma è l’attribuzione della responsabilità professionale ma anche giuridica all’infermiere per i risultati prodotti dai suoi interventi o per quelli non ottenuti.
L’autonomia in termini di attivazione di processi professionali in un campo proprio di responsabilità è indicata nella legge n. 42/1999.
Il campo proprio di attività e di responsabilità è determinato da: profilo professionale, ordinamento didattico dello specifico corso di laurea, codice deontologico e formazione post base. Sono questi gli elementi che devono guidare l’esercizio professionale. Il concetto di autonomia/responsabilità merita qualche ulteriore riflessione: sono concetti strettamente collegati ed occorre usarli insieme.
L’essere giuridicamente ed anche deontologicamente responsabile significa attivarsi nella pianificazione ed erogazione dell’assistenza infermieristica. E’ in questi processi che l’infermiere esprime la massima professionalità attraverso “ l’identificazione dei bisogni di assistenza infermieristica, la pianificazione e gestione degli interventi, la valutazione dei risultati”. Questi processi non si attivano senza la professionalità infermieristica. Altro campo di responsabilità è nel “garantire la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostiche-terapeutiche”; ma in questo ambito l’attivazione e la prescrizione è di un altro professionista.
Rispetto alla qualità del servizio di assistenza erogato credo che il livello possa essere ulteriormente elevato. È vero che un recente ricerca del Censis ha messo in evidenza che gli infermieri professionisti sono apprezzati e l’immagine sociale risulta essere migliorata. Ma non c’è limite alla qualità: tecnica e relazionale. Il cittadino malato o disabile, necessita di assistenza infermieristica competente, sicura, accogliente nel rispetto della dignità di ognuno.

Entrare oggi nel campo del lavoro è sempre più difficile per i neo-infermieri, ma anche per chi è infermiere e ha perso l'occupazione. La Conferenza nazionale dei corsi per le professioni sanitarie, che collabora con il Ministro dell'Università e della Ricerca, ha evidenziato un abbattimento della soglia occupazionale di oltre il 10% negli ultimi anni. Qual è secondo Lei la strada giusta che deve percorrere chi per la prima volta si affaccia ad un concorso pubblico o si deve cimentare nell'attività privata?

Sicuramente chi affronta un concorso deve innanzitutto leggere attentamente il bando che contiene tutti i criteri: modalità di presentazione della domanda,scadenze, requisiti necessari, documentazione da allegare, tipologia delle prove e relativi calendari. Ma soprattutto occorre prepararsi bene! In questi periodi ai concorsi accede un numero elevato di candidati e quindi è importante anche collocarsi bene in graduatoria. (ci sono stati anche altri periodi in cui ai concorsi partecipavano migliaia di persone). Quindi non scoraggiarsi !
La libera professione si è accresciuta molto in Italia in questi ultimi anni. Circa il 10% dei professionisti iscritti negli Albi professionali svolge la libera professione. Certo che per attivarsi in tal senso, occorrerebbe una buona esperienza professionale; ma attualmente ciò è più difficile per cui credo che occorra una consapevolezza delle proprie competenze (per un eventuale specifico aggiornamento o confronto) e l’esperienza si costruisce con prudenza, con senso di responsabilità e anche con il confronto tra colleghi. Ovviamente occorre anche informarsi sulla specifica normativa. I Collegi professionali possono fornire informazioni.

Nella società degli e-book, dei tablet, dei telefonini, delle nuove tecnologie in ambito sanitario gli studenti infermieri e gli infermieri si trovano di fronte ad una società che è profondamente cambiata nell'ultimo lustro. Come l'Ipasvi nazionale e il Collegio di Rimini si interfacciano con il "nuovo mondo" e con gli strumenti altamente digitali? L'infermiere del terzo millennio è in grado secondo Lei di tener testa alla rivoluzione digitale oggi in atto?

Certamente i giovani infermieri se la cavano molto bene in questo campo! La Federazione Nazionale dei Collegi si è adeguata ai tempi e per comunicare con i Collegi Provinciali usa anche i sistemi digitali. Nel nostro piccolo anche noi utilizziamo questi sistemi per comunicare con gli iscritti. Abbiamo implementato il sito,anche grazie a colleghi esperti; ma sicuramente ancora c’è un ampio margine di sviluppo.

Dal 4 ottobre 2012 è nato Nurse24.it, un giornale “on line” realizzato da infermieri, studenti infermieri, giornalisti ed operatori del mondo della sanità. Come si pone il Collegio da lei rappresentato rispetto alla nostra testata?

Confesso di non averlo ancora letto, mi riservo di farlo; in ogni caso si potrebbe valutare una qualche modalità di collaborazione.

L’Ipasvi di Rimini ha di recente approvato il Bilancio di Previsione 2013. Quali sono gli accapi più importanti votati quasi all’unanimità dall’assemblea e nel contempo le novità assolute per il nuovo anno?

Abbiamo aumentato l’offerta formativa; riproposto il premio alla miglior tesi; proposto un bando per un progetto di ricerca nel campo dell’assistenza infermieristica; vogliamo porre maggior attenzione agli infermieri che esercitano la libera professione; ed infine abbiamo deliberato la riduzione della quota annuale di associazione.

Presentiamo la Dott.ssa Pesaresi sotto il profilo non professionale. Quali sono le sue letture e i suoi film preferiti? Ama cucinare? Le piace viaggiare?

Letture, film e viaggi sono le cose che mi piacciono di più. Nella cucina se mi impegno riesco anche a fare qualcosa di buono, ogni tanto.

Un augurio per le festività natalizie ai tesserati Ipasvi di Rimini…

Grazie, li ricambio a tutti i colleghi del giornale, anche a nome degli infermieri che rappresento.

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