Infermieri e società scientifiche. Anche il Collegio Ipasvi di Pordenone sceglie la strada del ricorso al Tar del Lazio, perché il D.M. 2 agosto 2017, escludendo di fatto gli infermieri per via del criterio di rappresentatività, svilisce quanto prodotto da anni da molti professionisti infermieri riuniti in solide, importanti, autorevoli e storiche Associazioni tecnico-scientifiche
.
Società scientifiche, Ipasvi Pordenone non resta a guardare e ricorre al Tar
Dopo il pionieristico intervento dell’associazione #noisiamopronti e dopo quelli di Ipasvi Venezia, Ipasvi Carbonia-Iglesias e Ipasvi Belluno, anche il Consiglio Direttivo del Collegio Ipasvi di Pordenone ha deliberato di dare mandato ai propri legali di predisporre e presentare un ricorso al Tar Lazio avverso al Decreto del Ministro della Salute in cui vengono stabiliti i requisiti necessari per l’iscrizione all’Elenco delle Società scientifiche e delle Associazioni Tecnico scientifiche così come previsto dal comma 2 dell’articolo 5 della legge n. 24 del 2017
.
Tra il Decreto Balduzzi – scrive il presidente Ipasvi Luciano Clarizia - “L’esercente la professione sanitaria che nello svolgimento della propria attività si attiene a linee guida e buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica non risponde penalmente per colpa lieve” e la Legge 24/2017, “Gli esercenti le professioni sanitarie (...) si attengono, salve le specificità del caso concreto, alle raccomandazioni previste dalle linee guida pubblicate (...) ed elaborate da enti e istituzioni pubblici e privati nonché dalle società scientifiche e dalle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie iscritte in apposito elenco istituito e regolamentato con decreto del Ministro della salute”, si è inserito Il Decreto del Ministero della Salute, che declina la norma individuando criteri che di fatto escludono dalla possibilità di iscrizione tutte le professioni sanitarie... tranne quella medica
.
"Poiché essere esclusi da quest’ambito – specifica Clarizia - riteniamo significhi:
- creare un danno alla Professione Infermieristica anche del nostro territorio
- affermare che in Italia l’Infermieristica non ha dignità scientifica, perché non vengono riconosciute le evidenze prodotte
- subire un’ulteriore vessazione professionale da parte di chi non vuole riconoscere l’evoluzione specialistica di una parte fondamentale del nostro Sistema Salute
- svilire quanto prodotto da anni da molti professionisti infermieri riuniti in solide, importanti, autorevoli e storiche Associazioni tecnico-scientifiche.
Noi invece riteniamo l’infermieristica in grado di produrre evidenze appannaggio della comunità professionale e, all’unanimità, il Consiglio Direttivo ha deliberato di procedere per i diritti dei cittadini e degli iscritti all’Albo".
Francescom
45 commenti
Ma quale svilimento
#1
Nessuno svilisce nulla. È normale che siano solo i medici a occuparsi di certe cose. Certi ruolo vanno affidati alle professioni maggiormente formate e preparate. Nessuno stupore quindi. Il modello da seguire è quello europeo, dei più grandi stati europei con i migliori benchmark sanitari: ossia Germania e Francia in cui il medico ha funzione di regia e gli infermieri quella di supporto. Le competenze avanzate se ne sono andate via con la brexit