Dopo la sentenza del Tribunale di Venezia che assolveva di fatto 73 colleghi modenesi dall'accusa di abuso di professione, ora arriva la circolare della Federazione IPASVI che fa chiarezza sulla questione.
ROMA. La Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi, attraverso la circolare interna n. 03/2016 del 7 marzo u.s. ha comunicato a tutti i presidenti del Collegi provinciali degli Infermieri che è obbligatoria l’iscrizione all’Albo professionale, ai sensi della Legge 43/2006 che non è attuata solo per quanto riguarda la delega per la costituzione degli ordini delle professioni sanitarie, ma è in vigore per tutte le altre previsioni.
La circolare della Federazione, firmata dalla presidente Barbara Mangiacavalli, dopo la nota sentenza 266/2016 del Tribunale di Venezia, che assolveva alcuni infermieri dall’abuso di professione pur non essendo iscritti ad alcun Collegio infermieristico, ribadisce che l’Ipasvi “che si è già attivata per intraprendere i passi necessari, si è espressa più di una volta sul principio dell’obbligatorietà dell’iscrizione all’albo”.
L’Ipasvi, inoltre, ribadisce che è “quindi evidente l’insussistenza di ogni affermazione contraria alla Legge e alla conferma sulla sua valenza e vigenza data dall’organo vigilante sulle professioni, dal Ministero della Salute e confermata altresì da diverse decisioni della Commissione Centrale per gli esercenti le professioni sanitarie.
E non è tutto, in base alla normativa vigente, non solo gli Infermieri Italiani, ma anche quelli stranieri in Italia o provenienti da stati esteri hanno l’obbligo di iscriversi all’Albo, che è detenuto dall’Ipasvi.
Mangiacavalli ribadisce in ultima analisi che è “indefettibile l’approvazione del Ddl 1324 (noto come Ddl Lorenzin) che dovrà disciplinare tra le tante cose anche il riordino delle professioni sanitarie. Ciò a tutela esclusiva del cittadino.
Ecco la Circolare IPASVI_mar2016.
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