Nurse24.it
Scopri i master di ecampus sanità

sindacato

Precariato in sanità. Oggi confronto con i sindacati

di Redazione

c79437b55c5c9951dea9dd78facc22a7

ROMA. La questione dei precari in sanità sarà al centro del confronto tra i sindacati della Sanità al ministero della Salute, con il sottosegretario Paolo Fadda, sulla proposta di decreto della presidenza del Consiglio dei ministri per stabilizzare questi operatori. Fadda, delegato dal ministro della Salute sul tema, si era impegnato con i rappresentanti di categoria nell’ultimo incontro con i sindacati del comparto, di affrontare come priorità l’emanazione del Dpcm previsto dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125 (da adottare entro 3 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legge 101/13) in modo da attuare per gli enti del Servizio sanitario nazionale le disposizioni dettate per il personale a tempo determinato delle altre pubbliche amministrazioni da tale legge.

 

"La priorità, afferma il sottosegretario Fadda, è data dalla considerazione che si affronta la delicata, importante e strategica questione delle lavoratrici e dei lavoratori precari dipendenti del Ssn per la duplice seguente considerazione: la prima che è giusto affrontare, in forma unitaria e radicale il problema di una generazione di professionisti e di operatori che da anni, con rapporti di lavoro precario, garantiscono, con competenza e generosità, prevenzione, cura, riabilitazione e ricerca nelle aziende e istituzioni sanitarie; la seconda è che, finalmente, per medici ed altre professionalità laureate, è possibile offrire una soluzione certa per tentare di uscire dal tunnel del precariato."

 

Questa norma, si legge in una nota del ministero, amplia la platea del personale del Ssn da regolamentare col Dpcm comprendendo tutto il personale del Servizio sanitario, medici e altra dirigenza compresa, nonché il personale dedicato alla ricerca in sanità per il quale dovranno essere dettate specifiche disposizioni.

 

E’ dal 1985 che si prevede anche per i medici la possibilità di stabilizzazione nel Ssn, invece prevista nelle precedenti leggi per il personale non dirigenziale del comparto sanità, così come per la prima volta si prevede la specificità del personale precario dedito alla ricerca in sanità, registrando un’inversione di tendenza in un settore qual è quella della ricerca sanitaria nel nostro Paese per il quale l’unica soluzione di valorizzazione appariva essere la fuga di cervelli all’estero.

 

L’incontro di domani, indica il ministero, "costituisce una novità nelle convocazioni: si è voluto riunire in un unico tavolo sia i sindacati della dirigenza, medici compresi, che del restante personale del comparto sanità in quanto il superamento del fenomeno del precariato è un problema da affrontare e risolvere insieme: è augurabile che da straordinaria, questa modalità di convocazione diventi la normalità per affrontare con le risorse e le competenze di tutto il personale e delle loro rappresentanze sindacali, la strategia per difendere e rilanciare il nostro Servizio sanitario nazionale".

(Fonte AdnKronos Salute)

Commento (0)