ROMA. A fine luglio scade la proroga dell'appalto di servizi che vede coinvolti circa 700 lavoratori tra infermieri e ausiliari che, dal 2000, prestano servizio nell'Azienda Ospedaliera Policlinico Umberto I tramite la Cooperativa OSA. Di questi 700 lavoratori, circa il 60% è in servizio nelle aree critiche e dell'emergenza (DEA, Rianimazione, Terapie Intensive, Camere Operatorie).
Per chi non è del "campo", questi posti dicono poco o nulla, ma chi invece vive tutti i giorni l'ospedale, sa di quanto siano complessi e altamente specialistici tali aree.
Si tratta di personale formato negli anni, personale non sostituibile da un giorno all'altro senza creare gravi disagi a paziente, mettendolo addirittura in pericolo di vita.
Dietro a questi professionisti ci sono persone: uomini e donne che hanno incominciato a costruirsi un futuro e che vedono sempre più vicina la possibilità di perdere il posto di lavoro, e con lui quel futuro appena progettato.
A nulla sono serviti i vari incontri con la Direzione Generale dell'Azienda, con il Prefetto, con la Regione Lazio.
Nessuno sembra capire quanto possa essere distruttivo cambiare, praticamente, tutto il personale in servizio nell'ospedale, ne tantomeno interessa tutelare quei lavoratori che da tanti anni prestano servizio.
Un ulteriore incontro in Regione è previsto per il 16 giugno, intanto il 31 luglio si avvicina. Chi assisterà i pazienti il 1 agosto? Che fine faranno quei 700 lavoratori?
Domande a cui nessuno sembra voler rispondere.
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