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Policlinico di Bari, ennesimo atto di violenza nei confronti degli infermieri.

di Gianluca Auriemma

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BARI. Ennesimo atto di violenza questa mattina al Policlinico di Bari nei confronti del personale sanitario. A farne le spese è stato un infermiere al triage del pronto soccorso. L'autore è un trentenne di Bari cui era stato assegnato un codice verde. Questi stanco di attendere ha fatto le sue rimostranze al triagista pretendendo di saltare la fila e passare avanti. Da quel momento è iniziata l'aggressione con calci e pugni che hanno provocato all'infermiere gravi lesioni al volto e una prognosi di 30 giorni.

 

Non si tratta di un episodio isolato. Nei mesi scorsi sono state tre le aggressioni contro medici e infermieri del pronto soccorso. 

 

In un comunicato stampa, l'Ipasvi di Bari condanna fermamente l'episodio. Si punta il dito contro l'Azienda colpevole di non aver preso delle misure di sicurezza per tutelare il personale. Si chiede al Direttore Generale quali saranno le urgenti misure che verranno adottate, ricordando l'obbligo tanto contrattuale quanto extra contrattuale del datore di lavoro, sul quale grava sia l’obbligo specifico di assicurare ai propri dipendenti la tutela dell’integrità psico-fisica (art. 2087 c.c.; d.lgs. 19.9.1994 n. 626), sia il dovere generale del “neminem laedere”.

 

Ad oggi, si legge ancora nel comunicato, non risultano predisposte le misure necessarie a scongiurare episodi di violenza quale quello di cui l’infermiere è stata vittima, allocando il servizio in uno stabile strutturalmente protetto e qui “isolando” i lavoratori, predisponendo un adeguato servizio di vigilanza con funzione di filtro, installando quanto meno una porta apribile dall’interno previo controllo a mezzo monitor delle persone in accesso.

 

E' di ieri l'annuncio della Regione in cui si dichiara che nei presidi sanitari verranno inviate guardie non armate per la sorveglianza e che le guardie mediche saranno trasferite negli ospedali per garantire una maggiore sicurezza. 

 

Come dichiarato anche nel comunicato dell'Ipasvi, talvolta con la semplice buona volontà si possono evitare tragedie annunciate.

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