PALERMO. Il 12 e 13 marzo l’assemblea degli infermieri disoccupati e precari della provincia di Palermo ha organizzato una mobilitazione con un Sit in di due giorni di fronte l’assessorato alla salute. Gli infermieri vogliono risposte dall’assessorato relativamente alla situazione determinatasi dopo il 31 dicembre. Molti dei contratti non sono stati rinnovati nonostante una circolare assessoriale del 19 dicembre 2013 che invitava le aziende a procedere alle proroghe in considerazione della circolare ministeriale del 12 dicembre, qualora queste ne avessero necessità e purché il tetto di spesa destinato al “tempo determinato” risultasse invariato.
Molti contratti non sono stati rinnovati in quanto si è proceduto all’assunzione dei candidati provenienti dalla procedura di mobilità, indipendentemente dal fatto che i titoli acquisiti fino a quel momento dagli stessi, spesso fossero nettamente inferiori a quelli degli infermieri a tempo determinato. A quanto pare, questa è una condizione prevista dalla legge nazionale e non possiamo che prenderne atto, anche se non smetteremo mai di protestare contro questo sistema legislativo in merito alle assunzioni a tempo indeterminato relativamente al nostro settore, che di fatto ha prodotto in Sicilia una condizione per cui le assunzioni a tempo indeterminato dal 1998 in poi sono avvenute quasi interamente ricorrendo all’istituto della mobilità (tranne qualche eccezione tramite stabilizzazioni aziendali e concorsi iniziati e presto conclusi), privando cosi il giovane lavoratore siciliano della possibilità di concorrere per dei posti pubblici attraverso regolari concorsi e di conseguenza costringendo i nuovi infermieri siciliani a scegliere la strada del concorso al nord per poi ricorrere alla mobilità, incoraggiando, di fatto, all’emigrazione.
Se l’unico ostacolo fosse stato questo, non avremmo avuto bisogno di ulteriori risposte dall’assessorato regionale alla Salute, ma avremmo intrapreso una battaglia di respiro nazionale perché questa legge sulle assunzioni a tempo indeterminato per mobilità, che riteniamo essere sacrosanta, venisse modulata alla luce degli effetti che produce per alcune categorie e in alcune regioni; ma non tutti i contratti dei precari infermieri giunti al termine non sono stati rinnovati per questo motivo.
Ci sono in effetti infermieri incaricati che non hanno avuto diritto alla proroga nonostante il loro posto non sia stato occupato né da “mobilisti”, né da altri incaricati (condizione prevista dalla circolare del 19 dicembre, che è stata accolta da noi positivamente poiché garantisce un certo turnover fra gli incaricati infermieri). In merito a ciò le risposte da parte delle Aziende Ospedaliere sono state: ‘’Non avevamo i soldi per il rinnovo” / “Non si è determinata necessità per procedere alle proroghe” / “L’assessorato ci ha detto che potevamo agire come meglio credevamo senza dovervi dare giustificazioni visto che il vostro contratto è giunto a termine”.
Bene, alla luce di queste risposte ci siamo preoccupati perché tutto diventava sempre meno chiaro: Se la situazione in termini di carenza infermieristica nei reparti che abbiamo vissuto in tutti questi anni era già preoccupante per gli infermieri stessi ma soprattutto per il cittadino, in considerazione del fatto che le sostituzioni tra infermieri “incaricati” e “mobilisti” non sono state parimenti effettuate, quale sarà la situazione attuale dei reparti?
Per questo motivo abbiamo indetto la mobilitazione del 12 e 13 marzo a Piazza Ziino.
Anche questa volta l’Assemblea degli Infermieri Disoccupati e Precari è scesa in piazza in forma autonoma, invitando tuttavia tutte le sigle sindacali tramite mail e allegando ogni materiale utile (circolari dell’assessorato, documenti, nostri comunicati) alla comprensione dei motivi per cui andavamo a manifestare.
Di fatto solo 2 sigle sindacali hanno risposto all’invito sostenendoci in entrambe le giornate: Fials e CNI/FSI.
Nonostante i due giorni di sit in comportassero una diluizione dei partecipanti nell’arco del periodo di protesta che andava dalle 8 alle 21, abbiamo avuto una presenza costante di almeno 40 manifestanti in ogni momento. Fra questi non c’erano solo infermieri precari, ma anche giovani disoccupati che hanno trovato nella protesta messaggi di speranza per le generazioni future di infermieri; è infatti necessario educare proprio i giovani alla rivendicazione dei diritti del lavoro e del diritto alla salute, ma anche alla manifestazione dei doveri dell’infermiere nel cercare sempre quella comunicazione costante con le politiche sanitarie e con i cittadini, in maniera tale da potere esprimere la propria capacità professionale e dunque il proprio essere infermiere professionista.
Durante il sitin è avvenuto l’incontro con l’Assessorato nella persona del Dott. Sammartano, direttore generale dell’Assessorato alla Salute; l’assessore Borsellino non era disponibile, tuttavia ci ha dato la possibilità di un incontro programmato per martedi 18 marzo alle 15.
All’incontro erano presenti anche i sindacati che hanno risposto al nostro invito: Fials e CNI/FSI, il Presidente del Collegio IPASVI della provincia di Palermo, il Dott. Vincenzo Gargano a tutela della professione e degli infermieri professionisti.
La delegazione dell’Assemblea ha esposto subito le problematiche della vicenda in corso, sottolineando in prima battuta l’incongruenza tra ciò che viene documentato nelle piante organiche delle aziende e la realtà vissuta nei reparti, dipingendo così un quadro reale della situazione. Tuttavia tale quadro, sebbene corrisponda alla realtà vissuta, non ha un valore ufficiale, quindi la delegazione ha sollecitato la consegna dei documenti (piante organiche, atti amministrativi che documentino tutte le assunzioni a tempo indeterminato dal bando del concorso ad oggi, direttive e circolari emanate, eccetera) richiesti ad ottobre tramite atto stragiudiziario che ci avrebbe aiutato a capire la reale situazione dei raparti dove gli infermieri precari hanno prestato servizio.
Il Direttore Sammartano ha mostrato disponibilità nell’accogliere tale richiesta e a tal proposito la delegazione ha annunciato (a fine incontro) la presenza del proprio rappresentante legale all’incontro programmato in assessorato per il 18 marzo, affinché si definisca tutto in tempi brevi.
Il Dott. Sammartano, dopo l’introduzione esposta dalla delegazione dei precari, ha ritenuto opportuno dare una spiegazione chiara della situazione: sulla riorganizzazione della rete ospedaliera Sammartano ha precisato che in assessorato non risulta una carenza di personale infermieristico, ma addirittura un’eccedenza; è necessario dunque procedere ad un lavoro di ricognizione delle piante organiche per poi passare alla riorganizzazione della rete ospedaliera; non si potrà dunque procedere, secondo il comma 8 dell’art. 1 della L. 8 novembre 2012 n. 189, alla copertura dei posti vacanti o delle carenze in organico (anche perché queste ultime si determineranno, se effettivamente ci sono, con questo lavoro). Nel frattempo per garantire i LEA, rimarrà attiva la circolare del 19 dicembre.
La delegazione dell’assemblea a questo punto ha colto l’occasione per ribadire che i LEA non sarebbero sufficientemente garantiti e pertanto ha chiesto espressamente l’immissione in servizio dei precari licenziati da giugno a dicembre e le proroghe dei contratti di coloro che da questo momento fino a giugno giungeranno al termine del contratto.
All’ennesima opposizione del direttore Sammartano (che ha continuato a ribadire che non risultano carenze in organico), la delegazione risponde citando il bando dell’ASP 6 Palermo del 7/03/2014 con il quale si avvia una selezione per il reclutamento di infermieri a tempo determinato da inserire a Villa delle Ginestre, non rivolta ai precari che hanno già prestato servizio all’ASP e che sono stati licenziati a gennaio (come sarebbe da fare secondo la circolare assessoriale del 19 dicembre) ma ai candidati della graduatoria di mobilità ai quali, anche per un contratto a tempo determinato, viene riconosciuto un diritto di priorità nonostante abbiano un lavoro a tempo indeterminato al nord. Ovviamente per i colleghi mobilisti questa è una bella opportunità poiché gli consente di mettersi in aspettativa, prendere servizio al sud con contratto a tempo determinato e potere ritornare al nord quando tale incarico giunge al termine.
Anche in questo caso ci è stato risposto che per legge la mobilità ha priorità su tutto; ma la delegazione non capisce che senso abbia il licenziare a gennaio precari per poi assumere a marzo con contratto a tempo determinato idonei di mobilità, soprattutto visto che i LEA sarebbero garantiti.
Il direttore Sammartano ha continuato con la descrizione del lavoro di riorganizzazione della rete ospedaliera:
si deve operare un taglio di 1500 posti letto per acuti che verranno destinati alle lungodegenze, dove l’indice di posti letto per abitante dovrà passare dallo 0,4 allo 0,7, quindi la situazione rimarrebbe invariata;
La delegazione ha, a questo proposito, sollevato la situazione dei reparti di emergenza-urgenza che ancora non è chiara cosi come la definizione delle reti Hub e Spoke che attualmente utilizza il medesimo personale per entrambe le aree, mentre in teoria, essendo la Spoke una realtà a più alta complessità, dovrebbe essere dotata di un quantitativo maggiore di infermieri.
Tutto questo lavoro deve essere accompagnato chiaramente da un lavoro di ricollocazione del personale.
Quindi solo dopo tale ricollocazione, che dovrebbe avvenire entro giugno, si potrà parlare di assunzioni a tempo indeterminato e determinato per la copertura di carenze in organico, qualora c’è ne saranno.
La delegazione a questo punto chiede che si proceda prioritariamente, una volta definitasi una condizione di assunzioni, con l’attivazione e l’utilizzo della graduatoria del bacino orientale, prima di procedere al bando di un nuovo concorso con riserva, visto che per legge non si può bandire un concorso se prima non si sono esaurite tutte le graduatorie già esistenti; e nel nostro caso l’unica graduatoria esistente e che ci riscatterebbe dalla delusione di un concorso annullato (quello del bacino occidentale), è quella del bacino orientale.
Inoltre, se il consiglio dei Ministri procederà all’approvazione del decreto per la PA, l’assemblea continuerà a chiedere il famoso concorso con riserva.
La delegazione ha manifestato però scetticismo sul fatto che queste procedure vengano espletate entro giugno; a tal proposito l’assemblea ha ricorda uno dei motivi per cui si è manifestato questi due giorni: la responsabilità politica dei ritardi negli interventi che hanno creato l’attuale situazione, comportando disagi importanti per i cittadini e per noi lavoratori nel campo della salute.
Alla luce dei probabili ritardi nell’espletamento dei lavori, l’Assemblea ha chiesto la possibilità che vengano considerate delle aree come il 118, l’assistenza domiciliare, la rete ambulatoriale; tutte aree che fino in questo momento hanno rappresentato un serbatoio per il cosiddetto “doppio lavoro”: nessuna di queste realtà, infatti, possiede personale infermieristico dedicato, e quindi potrebbe consentire a tanti infermieri disoccupati (tra l’altro preparati nel campo dell’emergenza-urgenza) di potere lavorare.
Il direttore Sammartano si è mostrato molto d’accordo, anzi ci ha dimostrato come per il 118 già si sia iniziato a lavorare per raggiungere tale obiettivo, affermando è previsto che l’area del 118 sarà strutturata con l’80% di personale infermieristico dedicato.
L’incontro con il direttore Sammartano si è concluso con un suo invito ad affrontare la situazione con serenità, perché l’assessorato è al lavoro ed ha interesse a risolvere la questione quanto prima.
Ovviamente la delegazione ha ricordato a tutti i presenti che è difficile mantenere la tranquillità quando si è disoccupati e non si ha alcuna certezza sul proprio futuro e ha chiesto un ulteriore incontro con l’assessore Borsellino, sebbene si sia dichiarata assolutamente soddisfatta della quantità ma soprattutto qualità del tempo che il direttore Sammartano ha dedicato loro.
La delegazione ha sottolineato l’importanza di un incontro con l’Assessore in persona per tre motivi:
- per dare un valore politico alla mobilitazione di due giorni con sitin a Piazza Ziino;
- per avere un documento ufficiale dell’intera situazione affrontata con il direttore Sammartano e che darebbe molto sollievo e tranquillità al gruppo dei manifestanti;
- come già si detto, per dare la possibilità al nostro avvocato di prendere direttamente visione della situazione aggiornate relativa ai documenti richiesti tramite atto stragiudiziario.
È nostro dovere comunicare all’Assessorato e a tutta la cittadinanza che nell’attesa che tutto questo lavoro venga svolto, continueremo il nostro percorso di protesta attraverso la ricerca di materiali, documenti e testimonianze che possano ufficializzare quella che molte persone hanno definito “la nostra realtà”, una realtà in cui l’assistenza infermieristica è carente negli ospedali.
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