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editoriale

Infermieri, organizzazione e personalità

di Fabio Albano

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GENOVA. Qualsiasi organizzazione sanitaria, a maggior ragione se complessa, per poter essere efficace ed efficiente, abbisogna di, almeno, due fattori imprescindibili: umano e organizzativo. Naturalmente non sono gli unici, citiamo ad esempio l'aspetto tecnologico e quello strutturale; ma in questo articolo ci vogliamo occupare delle possibili interazioni tra contributo umano ed aspetti organizzativi. In realtà non siamo molto originali se, già negli anni '20 e '30 del secolo precedente, filosofi, storici ed artisti dell'epoca si erano posti il problema. Ci basti come esempio le origini del movimento artistico dei futuristi.

 

La natura del contendere è sempre la stessa e cioè, quanto questi due aspetti influenzano il risultato finale ? ma a questa domanda, rovesciando il problema, ne proviamo ad aggiungere una, quanto viene influenzata la personalità del singolo dall'aspetto organizzativo?

Probabilmente non avremo una risposta univoca e certa, ma val la pena di tentare un'analisi della questione.

Obiettivo dell'organizzazione è quello di aumentare l'affidabilità e la sicurezza nei luoghi di lavoro, diminuendo la possibilità di rischio di errore. Il modello sistemico fa si che l'operatore di front-line non rappresenti la causa di eventi negativi, ma il suo incidente risulti conseguenza del fallimento del sistema. In questo, eventuale, caso il professionista anzichè essere tutelato risulterebbe esposto al danno da cause indirette.

I professionisti della salute rappresentano una delle  poche categorie lavorative, per cui l'aspetto sicurezza ha natura bivalente; da un lato deve essere garantito, ai pazienti, un outcome prestazionale efficace o quanto meno privo da danni iatrogeni, dall'altro lato devono essere garantite, agli operatori professionali, condizioni lavorative di assoluta sicurezza personale.

Gli studi psico-sociologici prevedono una differenziazione di massima tra incidente individuale ed incidente organizzativo, fermo restando che esistono situazioni prone all'errore più che persone inclini agli incidenti. Questa riflessione ci aiuta a capire quanto sia importante, per noi professionisti di frontiera, l'aiuto che ci può e deve fornire il sistema.

E' cosa nota che il buon funzionamento di una struttura sanitaria è legata a molteplici elementi come, la professionalità del singolo, il benessere organizzativo, la comunicazione, il contesto geo-politico della struttura e molti altri ancora, che sono tesi verso performance ottimali; tutti questi aspetti sono legati intimamente ad un'efficace organizzazione.

Altri fattori determinanti l'outcome finale, sono la fatica e lo stress; anche qui troviamo due elementi influenzati dal sistema, ma che hanno correlazione stretta con la salute e la personalità della singola persona.  Qui ci addentriamo in un campo minato, in quanto trattiamo dell'insoluto dilemma tra produttività e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Chiaramente tutte queste considerazioni abbracciano, ma non solo, l'aspetto etico. E a questo punto ci dobbiamo porre la domanda delle domande: quanto influisce l'organizzazione sistemica sulla personalità del singolo professionista?

Prima di provare a rispondere dobbiamo ricordare che, oggi 2013, tutte queste considerazioni non possono fare a meno di essere poste in  relazione con la presenza della tecnologia.

Non è assolutamente vero che la nostra professionalità risulti sminuita dal sistema, anzi se ne può solo che avvalorare, sottolineamo che questo problema poteva essere di reale rappresentazione nelle grandi fabbriche o nei sistemi totalitari in cui  il concetto di massa era prevaricante sulla personalità del singolo. Ma, assolutamente, non è il caso di noi Infermieri 2.0.

Con la modernità, ciò che cambia sono gli strumenti utilizzati per garantire una certa sicurezza. La scienza assume un ruolo chiave e centrale, si tratta di conoscere per pre-venire e controllare. La pianificazione del futuro fa parte del mito del progresso. Più conoscenza vuol dire maggior razionalità e quindi miglioramento delle condizioni sociali e culturali.

Questa è una società dove prevale, almeno nel quotidiano, l'individualismo, per questo motivo la pressione verso il controllo aumenta; condizione questa discutibile se si pensa alla società civile, molto più accettabile se ci si riferisce a professioni complesse come la nostra.

Il prevalere dell'agire individuale e l'emergere dell'individuo come padrone dello spazio e del tempo, hanno prodotto paura e diffidenza in chi è deputato a garantire l'ordine sociale. Inoltre un eccesso di individualismo ha prodotto il dissolversi delle forme di alleanza, lealtà e socialità. Anche per questi motivi riteniamo necessarie, in ambito sanitario, organizzazioni a carattere sistemico, perchè la dove non arriva il singolo, il gruppo, se ben strutturato, può funzionare da barriera pro-attiva nei confonti della sicurezza. Salvaguardando così, professinisti e utenti della sanità.

A fronte di quanto detto, crediamo che in campo lavorativo, il sistema non infici sulla personalità del singolo, ma anzi, repetita iuvant, possa servire a garantire un certo risultato prestazionale.

La scienza come strumento per prevenire i rischi futuri, attraverso la scoperta della causa dei problemi. Ricordiamo che passato e futuro sono collegati dalla catena causa-effetto.

Per tutto quanto analizzato, siamo convinti che sia il sistema a doversi far carico della sicurezza e non l'individuo.

 

 

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