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Opi su Algoritmi 118: rendono evidente ciò che già viene fatto

di Redazione

L'uso di algoritmi clinico-assistenziali, che include la somministrazione di farmaci senza prescrizione medica diretta, è riservato a contesti di emergenza, dove l'intervento tempestivo è essenziale. Tali decisioni avvengono sempre all'interno di un quadro operativo validato scientificamente e in stretta collaborazione con altre figure professionali. Così il Coordinamento degli Ordini delle professioni infermieristiche del Piemonte intervenendo nel dibattito sul progetto di adozione di nuovi protocolli di intervento nel Sistema dell'Emergenza Territoriale, elaborati da Azienda Zero, che avrebbero supportato il personale infermieristico del 118 a bordo di ambulanze senza medico. La delibera che ne autorizzava l'uso a partire dal prossimo 1° ottobre è stata invece sospesa dalla Regione in seguito alle forti polemiche e alle contestazioni, da parte di medici e sindacati, che sono sfociate anche in una denuncia.

Sospensione algoritmi 118, Opi: si rischia sfiducia negli infermieri

Esprimendo dubbi e perplessità in merito all'improvviso dietrofront dell'assessore alla Sanità Riboldi sull'iniziativa che aveva come scopo quello di affrontare la carenza dei medici, il coordinamento fa notare innanzitutto che tali protocolli sarebbero già attivi in altre regioni.

In una nota precisano che gli algoritmi non sostituiscono i medici con gli infermieri né aggiungono nuove funzioni a quanto gli infermieri del 118 svolgono già da oltre 30 anni, sia a livello nazionale che internazionale.

Rimarcano che la forza di tali algoritmi è quella di rendere evidente ciò che viene già fatto, standardizzando la risposta sanitaria su livelli di qualità ed offrendo, al contempo, maggiore sicurezza sia agli assistiti che agli operatori.

Alla luce della decisione dell'assessorato piemontese, il Coordinamento teme ora che la sospensione dell'entrata in vigore degli Algoritmi rischi non solo di generare sfiducia nei confronti delle capacità professionali degli infermieri da parte della popolazione, ma anche di indurre gli stessi professionisti a rifiutarsi di operare su ambulanze senza medico. Ciò potrebbe comportare, avverte, la fine del Sistema dell'Emergenza Territoriale.

Gli infermieri del 118 sono professionisti altamente qualificati, operanti all'interno di un quadro normativo e deontologico ben definito, con l'obiettivo primario di garantire la salute e la sicurezza dei pazienti, sottolinea il Coordinamento regionale delle professioni infermieristiche per rassicurare i cittadini sulla qualità e sulla sicurezza delle cure erogate dagli infermieri del 118.

Il Coordinamento regionale tiene inoltre a precisare che il ruolo infermieristico in un setting organizzativo dell'emergenza ed urgenza extraospedaliera ad alta complessità è di fondamentale importanza ed è garanzia per il soddisfacimento dei bisogni assistenziali del cittadino.

Sottolineando come l'obiettivo sia comprendere l'importanza del ruolo dell'infermiere nell'emergenza extraospedaliera che agisce per garantire il soddisfacimento dei bisogni assistenziali del cittadino, il coordinamento regionale ribadisce come sia fondamentale che tutte le parti coinvolte nella questione mantengano un dialogo aperto e costruttivo negli incontri istituzionali previsti nei prossimi mesi, come anticipato dall'assessore Riboldi. Occorre affrontare insieme le sfide comuni per garantire un elevato standard di assistenza, conclude la nota.

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