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Ordine Infermieri

Sconcertante l'esclusione degli infermieri da lavori usuranti

di Redazione

Manifestano sconcerto i presidenti degli ordini infermieristici del Piemonte e della Valle d'Aosta per la recente approvazione alla Camera di un ordine del giorno a firma del deputato valdostano Franco Manes che riconosce il lavoro dell'operatore socio-sanitario (oss) come usurante senza menzionare la professione infermieristica. Così in una nota il coordinamento degli ordini delle professioni infermieristiche del Piemonte e della Valle d'Aosta, chiedendo con fermezza che la discussione sul riconoscimento dello status di lavoro usurante includa anche la professione infermieristica.

Lavori usuranti, Opi Piemonte e VdA: Odg Manes uno schiaffo agli infermieri

infermieri sala operatoria

Sconcertati i presidenti degli Opi del Piemonte e della Valle d'Aosta per l'esclusione degli infermieri da lavori usuranti.

Il provvedimento approvato alla Camera suona come uno schiaffo in faccia agli oltre 450mila infermieri italiani che da molti anni attendono il sacrosanto riconoscimento della loro professione come usurante.

Così il presidente del coordinamento delle professioni infermieristiche del Piemonte, Ivan Bufalo, commentando la decisione di inserire nell'ordine del giorno della Camera la proposta di classificare la “professione” di operatore sociosanitario tra quelle usuranti, ossia i lavori ritenuti particolarmente pesanti e logoranti per chi li svolge che possono essere spesso fonte di stress e di infortuni per via dell'impegno fisico che richiedono.

Sul fatto che in tale Odg presentato dal deputato valdostano Franco Manes non si faccia alcuna menzione agli infermieri ha espresso un forte sconcerto anche la presidente Opi Aosta: Mi dispiace che l'onorevole non abbia pensato anche alla professione infermieristica che quotidianamente è al fianco dei cittadini valdostani - sottolinea Paola Ascolese -. Creare divisioni in questo momento non aiuta il sistema sanitario valdostano che sta cercando di risolvere le innumerevoli difficoltà per la mancanza di personale, aggiunge.

Siamo soddisfatti dell'attenzione verso gli Oss ma chiediamo al più presto una norma di legge per estendere subito il sacrosanto diritto di avere il giusto riposo con dovuto anticipo anche a chi quotidianamente svolge un lavoro faticoso ed essenziale, rimarcano in una nota congiunta i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Savt e Uil Fp.

A tutela dei lavoratori che, secondo determinati requisiti fissati nell'articolo 2 del decreto del ministero del lavoro del 19 maggio 1999, compiono le mansioni più usuranti (inseriti in un'apposita lista definita dal decreto legislativo 67/2011), sono previste agevolazioni nel sistema pensionistico ossia benefici relativi alla pensione di anzianità sia con vantaggi nel trattamento economico sia nel conteggio degli anni per andare in pensione prima.

Sebbene il governo abbia soltanto manifestato interesse alla proposta e nessun impegno concreto sia stato sinora formalizzato, l'iniziativa del parlamentare ha suscitato disappunto ed aspre critiche anche tenendo conto che tra i requisiti necessari per avere diritto alla pensione di anzianità sono compresi i turni notturni, che certamente gli infermieri svolgono.

Calcolata per un numero minimo di giornate durante l'anno, sia come dipendenti che come lavoratori autonomi, l'attività lavorativa notturna permette di usufruire di una certa quota ai fini pensionistici. L'attuale ordinamento prevede che per il riconoscimento del lavoro notturno come usurante l'attività sia stata svolta per almeno la metà della vita lavorativa oppure, in alternativa, per almeno sette anni negli ultimi dieci prima della pensione. È previsto inoltre che il lavoro usurante debba essere riconosciuto dal contratto.

Non si può disconoscere agli infermieri l'onere della responsabilità e il peso posto sulle loro spalle, più che su quelle di chiunque altro, della tenuta del sistema sanitario pubblico e privato, sottolinea Bufalo pur ritenendo gli Oss figure meritevoli della giusta considerazione. Tuttavia, non considerare la professione infermieristica come professione usurante è inconcepibile e segno di mancanza di buon senso, conclude.

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