KIEV. "Muoio". "Muoio". "Muoio". Sono le parole rimbombate rapidamente l'altra sera su Twitter e scritte da una infermiera ucraina subito dopo esser stata colpita con un proiettile al collo da un ignoto cecchino. Si tratta di Olesya Zhukovskaya, di appena 21 anni, scesa in piazza non solo per protestare contro il governo di Kiev e per la libertà, ma soprattutto per dare assistenza ai tanti feriti di una guerra civile inaccettabile.
Non sappiamo quasi nulla di lei, se non che era una persona molto coraggiosa e che aveva sfidato le pallottole per dare aiuto a chi ne aveva e ha bisogno nel corso della "tragedia ucraina".
Di lei conosciamo poche foto e uno scatto che la ritrae sanguinante e ferita al collo mentre stringe in maniera raccapricciante il suo telefonino.
Questa volta è toccato a lei esser soccorsa.
Non sappiamo se è viva o è deceduta, sulla sua vicenda le notizie sono contrastanti, ma siamo convinti che ancora una volta a pagare un dazio così pesante sono i più giovani e gli infermieri, eroi dimenticati che da sempre sono in prima linea nelle trincee di guerra.
Olesya è una eroina dei giorni nostri, una di quelle che affidandosi ai social-network ha sfidato l'ira dei potenti, annunciando la sua imminente morte in mondovisione al grido di "muoio per la libertà".
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