Nurse24.it
chiedi informazioni

sindacato

Nursind. Non vogliamo la scalata al potere IPASVI

di Redazione

Andrea Bottega

Nursind, sul proprio sito “infermieristicamente”, ha avviato da alcune settimane un dibattito rivolgendo a tutti i colleghi dieci semplice domande. Confrontarsi sui problemi reali, ma anche scuoterne le coscienze, questi gli obiettivi delle dici domande. Il primo invito a rispondere alle domande è stato rivolto alla presidente Silvestro, esteso poi a tutti i collegi provinciali e ovviamente agli altri sindacati.

Il segretario Nazionale – Andrea Bottega – racconta con una lettera inviata alla redazione le polemiche dei giorni scorsi. Per noi si trattava di aprire soprattutto un confronto con il mondo infermieristico per capire lo stato delle cose e per riunirlo non separarlo. Ricordo che noi siamo il sindacato convinto che sia necessario organizzare “gli stati generali” per fare il punto sulla nostra strategia operativa dove per “generale” intendiamo tutte le espressioni degli infermieri.

La nostra iniziativa quindi non è interpretabile “contro qualcuno”, o “contro qualcosa” come ci hanno fatto capire alcuni presidenti di collegio evidentemente con la coda di paglia, ma semplicemente come qualcosa di utile per tutti noi per tutti i sindacati.

Da subito hanno accettato di rispondere diverse persone e già dalle prime risposte emergeva, come era logico aspettarsi, una forte carica critica nei confronti delle rappresentanze storiche degli infermieri e in particolare di quelle dei collegi. Le cose per gli infermieri vanno male e da tempo i social network, la pubblicistica di settore, gli interventi su diverse testate, sono fortemente caratterizzate da insoddisfazione, frustrazione, disillusione mostrando una situazione effettiva che sarebbe riduttivo definire “disagio professionale”.

Quello che ci dicono i nostri colleghi è qualcosa di più profondo e di più doloroso di cui noi come Nursind intendiamo farci carico nel tentativo di ribaltare il luogo comune che ritiene “l’infermiere il principale problema dell’infermiere”. Ma a fronte dei primi pronunciamenti sulle dieci domande ci siamo accorti subito che cominciavano a prendere forma preoccupanti atteggiamenti di intolleranza e di indisponibilità:

  • l’ipasvi anche con comunicazioni formali ha dichiarato la sua indisponibilità alla discussione adducendo la scusa che i collegi hanno sedi nazionali per discutere quasi a dirci che il mondo degli infermieri inizia e finisce nell’Ipasvi;
  • nei confronti soprattutto di Chiara D’Angelo responsabile di “infermieristicamente” iniziano duri attacchi alla sua persona oltre che alla sua iniziativa tutti indistintamente provenienti dall’area che afferisce alla presidente Silvestro;
  • la presidente Silvestro con comunicazione formale si rivolge a tutti i collegi e da indicazione di ricorrere contro una intervistata, Marcella Gostinelli le cui risposte sono considerate strumentalmente e infondatamente offensive nei confronti dell’ipasvi fino a chiedere al collegio di Firenze di verificare se esistono le condizioni per aprire contro la nostra collega un provvedimento disciplinare;
  • da giorni si continua a strumentalizzare contro Nursind un articolo pubblicato su QS di Daniele Carbocci segretario amministrativo nazionale di Nursind, una analisi nei confronti dei collegi certamente critica ma comunque molto ben circostanziata e alla quale nel merito a tutt’oggi nessuno ancora ha sentito il bisogno di rispondere.
  • tutto quello che avviene nel mondo della comunicazione tradisce in modo evidente l’obiettivo di spostare il confronto dalle cose alle persone con l’evidente intento di accreditare l’idea folle di Nursind che in quanto sindacato, vuole spodestare l’attuale gruppo dirigente dell’Ipasvi nazionale e addirittura tentare una scalata al potere.
  • Il 14 luglio il nostro sito è stato sabotato per ridurci al silenzio.

Noi di Nursind vogliamo fare solo del buon sindacato nell’interesse primario dei nostri iscritti e di quello ancora più importante dei cittadini, e l’unico terreno sul quale esprimiamo le nostre idee è quello delle proposte, delle linee politiche, delle cose da fare. Le logiche di potere non ci appartengono e meno che mai ci interessano.

Il nostro mandato non è conquistare il potere ma di non assecondare ciò che è palesemente contro gli interessi degli infermieri e dei cittadini. Nursind si batte per quello che è nato cioè tutelare diritti e interessi, nulla di più.

Noi non crediamo nelle “guerre” contro altri lavoratori, pensiamo che i conflitti tra professioni siano dannosi e che al contrario sia indispensabile riunificare il mondo del lavoro sanitario per combattere i problemi strutturali comuni che ci stanno mettendo in ginocchio come lavoratori della sanità.

Davvero si pensa che il problema della “decapitalizzazione“ del lavoro come l’ha definita efficacemente qualcuno sia risolvibile solo con degli infermieri allo sbando?

Noi di Nursind siamo impegnati insieme agli altri sindacati a combattere questa decapitalizzazione perché pensiamo che fino a quando il lavoro in sanità non sarà considerato un capitale per noi e per gli altri ci saranno ben poche speranze di crescere, evolvere, affermare i nostri diritti, dimostrare le nostre capacità.

Per questo abbiamo denunciato il tentativo dell’Emilia Romagna di defraudarci delle nostre prerogative professionali, abbiamo ostacolato il Veneto nella definizione al ribasso dei tempi assistenziali (sostenendo un documento dei dirigenti e di alcuni professori di infermieristica), abbiamo detto chiaramente all’ipasvi che le competenze avanzate non sono una priorità rispetto alla grave crisi occupazionale e al sovraccarico assistenziale di chi è in servizio.

Con lo stesso spirito abbiamo sentito forte il dovere di offrire a Marcella Gostinelli la possibilità di difendersi dall’ottusa pretesa di sottometterla a una disciplina senza disciplina per dire a tutti del sopruso che si sta consumando certo ai suoi danni ma anche ai danni di Nursind e di tutti gli infermieri italiani.

In questa situazione pesante ho il dovere di denunciare, in ossequio all’interesse generale e a una idea di bene comune, il clima oppressivo, persecutorio, dispotico che sta prendendo piede nel mondo degli infermieri e lanciare un allarme preoccupato: stiamo superando pericolosamente soglie invalicabili di civiltà e di democrazia.

Di questo passo si finirà per mettere il bavaglio a tutti e condizionare l’azione sindacale in quanto tale. Ci risulta che sono in atto manovre, non sappiamo bene da chi orchestrate, per colpire la nostra collega Gostinelli sul piano del lavoro come se di disoccupati non ne avessimo abbastanza. Il nostro sito sabotato è diventato una “pagina bianca” a dirci con il suo silenzio il pericolo che noi tutti stiamo correndo. Questa “pagina bianca” ha un significato inaccettabile. Dobbiamo aspettarci che chiunque si avvicini a Nursind o a un sindacato, sarà contrastato dalla Federazione IPASVI? O che chiunque prenda una posizione critica nei confronti dei collegi venga marchiato e stigmatizzato come appartenente a Nursind o a un alto sindacato?

Dobbiamo aspettarci che chiunque esprima un libero pensiero critico debba essere costretto a difendersi dagli avvocati dei collegi pagati con i soldi degli infermieri?

Nursind combatterà con tutte le sue forze contro le “pagine bianche” e difenderà in ogni sede, giudiziaria e non, qualunque infermiere si schieri al suo fianco o attraverso di esso voglia esprimere il suo libero pensiero.

Noi non ci faremo intimidire dalle “pagine bianche” esse sono un attacco al sindacato e ai più elementari diritti degli infermieri.

La pagina bianca tuttavia è il segno di una grave debolezza, di una difficoltà a conservare i poteri accumulati nel tempo a spese nostre, di gente che per restare attaccati alle loro sedie sono disposti a qualsiasi cosa, ma anche di un declino, di una decadenza irreversibile.

Mi rivolgo a tutti gli infermieri, ai sindacati democratici, alle associazioni di settore, alle forze politiche democratiche, perché tutti insieme si scriva su questa “pagina bianca” la parola “infermiere” “lavoro” “professionalità” in libertà, in autonomia, con spirito solidale e con tutto il senso di responsabilità di cui in questo momento la nostra categoria ha bisogno.

Andrea Bottega

Segretario Nazionale Nursind

Scopri i master in convenzione

Commento (0)