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Non ho mai voluto essere un infermiere. Mai.

di Rosario Scotto di Vetta

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Ho sempre amato la mia famiglia, non ho mai smesso di amarli. Ma dovevo andare contro la volontà di mio padre. "Mi dispiace, papà. Ma io non voglio fare l'infermiere". Mio padre scoppiò in lacrime. “Va tutto bene, papà ..."

 

Ecco la parte difficile: spiegare alla gente la realtà. Durante il tirocinio ho incontrato molti infermieri. Ho notato una cosa. Ho notato che fare l'infermiere è proprio come qualsiasi altro lavoro. Lavori di giorno e di notte tanto da impedirti di fare "quella cosa" che si ama davvero fare.

 

Durante la mia prima esperienza all’estero da infermiere ho notato i volti dei colleghi stanchi. "Hei siamo in Inghilterra!” Erano vuoti, vuoti vuoti. Riempivano un grande vuoto nella loro vita con lo shopping, con incontri rimediati sui social e con Farmville.

 

Non fraintendetemi, le loro vite sono ancora un milione di volte migliori delle nostre (sono nato da un’umile famiglia contadina del meridione, quindi sì, meglio di me). Ma ancora... manca qualcosa. E dopo solo pochi anni di sacrificio... comincio a mettere tutto in discussione. È questo tutto quello che voglio dalla mia vita? Sto facendo tutte le cose che vorrei fare? Manca qualcosa... Qualcosa sì manca... O forse è solo una crisi di mezza età?

 

La verità nuda e cruda è questa. Non hai mai voluto essere un infermiere. Io volevo solo usare l’infermieristica per lavorare subito dopo aver terminato gli studi e realizzare così i miei sogni. I ragazzi come me vogliono andare a costruirsi una vita all'estero. E l'infermieristica è l'unica via che li porterà lì.

 

Quando ero un adolescente, volevo essere un ingegnere, volevo essere un medico, un avvocato. Volevo essere una star del cinema accanto alla più sorprendente delle attrici. Un calciatore. Volevo essere un pilota d’aerei, un giovane avventuriero, volando attraverso l'oceano, chiedendosi ogni giorno “dove sarò domani?”. Volevo esplorare il mondo! Avrei potuto essere un pilota, che controlla quell'enorme aggeggio volante. Sarò a 40.000 piedi tra le nuvole, ogni giorno, mentre l'uomo comune è sulla terra ferma a sacrificarsi per pochi euro.

 

Il punto è: abbiamo sempre sognato di diventare medici, avvocati, ingegneri, astronauti, cowboy, stelle del cinema, super-modelli, ma nessuno sognava di diventare un infermiere! Se così fosse, buon per voi. Sono felice che avete ottenuto quello che volevate. Dico sul serio.

 

Il racconto è ispirato a una storia realmente accaduta.

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