Ecco cosa è successo al mega concorso lombardo, che ha visto seduti sui banchi di prova migliaia di infermieri provenienti dall’Italia intera.
Domande a risposta multipla per i candidati che il 2 aprile si sono confrontati al politecnico di Milano, nel primo giorno della prova preselettiva che ha dato inizio al concorso per 25 posti banditi.
Un unico inconveniente, che si ripete sempre più spesso, l’innumerevole partecipazione di infermieri italiani e stranieri.
Si parla di circa 16.000 iscritti e 12.000 partecipanti, probabilmente solo 1.000 accederanno alla prima prova!
Controllo serrato da parte del “team di sorveglianza” del Cá Granda durante il test, anche se in molti si sono chiesti come mai la consegna dei compiti, delle domande, delle risposte e dell’anagrafica è stata eseguita consegnando i documenti singolarmente in contenitori diversi, solitamente si consegna il materiale chiuso in busta singola.
Altri partecipanti si sono chiesti come mai, visto che l’identificazione dei test avverrà elettronicamente, i documenti non fossero già muniti di barcode prestampato, perché i candidati hanno dovuto applicare un barcode adesivo facilmente removibile?
La presente non è una contestazione ma solo semplici dubbi che molti partecipanti si sono posti.
È sfatata ormai la credenza che essere infermiere corrisponda a lavorare subito, la crisi si fa sentire anche nella nostra categoria.
C’è da riflettere su quanta fatica sia necessaria per trovare un lavoro e stabilizzarsi, ma ritengo che non bisogna smettete mai di CREDERCI!
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