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Tributo a una donna che ha fatto la storia di noi infermieri italiani - Marisa Cantarelli

di Mimma Sternativo

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MILANO. Tanti auguri alla neo laureata Dott.ssa Marisa Cantarelli. Il 10 maggio il Rettore dell'Universitá degli Studi di Milano ha conferito la Laurea Magistrale honoris causa in Scienze Infermieristiche e Ostetriche ad uno dei maggiori protagonisti della professione infermieristica per lo "straordinario impegno e capacità dimostrate nella ricerca, nella didattica e nell'elaborazione di teorie della disciplina infermieristica".

Marisa Cantarelli è la prima teorica italiana dell'assistenza infermieristica, personalità di spicco, autrice dell'ormai diffuso Modello delle Prestazioni infermieristiche.

"Io ho avuto la grande fortuna di aver scelto una professione che mi piace,che mi è sempre piaciuta, a qualsiasi livello come infermiera,come assistente sanitaria,direttrice di scuola,dell'università... E questa è stata una grossa fortuna" così, un po' emozionata, ha esordito per la lectio doctoralis  dal titolo "Nascita, evoluzione e diffusione del modello delle prestazioni infermieristiche".

"...giovanissima ho trovato subito qualcosa che mi disturbava, mi disturbava e mi stimolava qualcosa che non capivo...l'inserimento nei reparti mi ha portata ad osservare alcuni aspetti dell'organizzazione e di come era regolamentata l'attività infermieristica. L'organizzazione era un'organizzazione per compiti,funzionale: c'era chi faceva solo terapia intramuscolare,un'altra faceva un altro tipo di terapia,chi si occupava dell'igiene...e a regolamentare l'attività infermieristica c'era il mansionario...alle quattro del mattino si dovevano svegliare i malati per fare i letti, questo mi dava veramente fastidio! Mi sono chiesta perché si fa così? La risposta che mi è sempre stata data è stata si è sempre fatto così..."

Racconta poi quella che è stata la sua carriera, della fortuna di aver avuto la direzione di una scuola per infermieri professionali e poi la scuola Universitaria di Discipline Infermieristiche a Milano ( da cui proviene la maggior parte della nostra classe dirigente attuale). Per spiegare con semplicità il suo modello racconta un aneddoto: "Ricordo di essere stata accanto ad una persona ricoverata...un'allieva si è avvicinata a me e mi ha detto -devo fare un piano di assistenza,lei che scrive per le infermiere mi spiega cosa significa? - mi sono resa conto di quanto la teoria passasse poco nella realtá, le ho detto facciamo così: perchè poco fa ti ho chiamata?-perchè questa signora aveva difficoltà a respirare - e che cosa le abbiamo fatto?- gli abbiamo sistemato i cuscini - poi cosa hai fatto? Hai guardato se stava bene o no,hai raccolto dei dati,sei intervenuta e hai fatto delle valutazioni. E se la signora avesse ancora avuto bisogno di qualcosa tu cosa avresti fatto? Avevi in consegna la somministrazione dell'ossigeno, ricominciavi il processo. Cara! Questo è il processo di assistenza infermieristica..."

Siamo ancora negli anni in cui l'infermiere non era un professionista quello che poteva o non poteva fare era dettato da un mansionario, l'infermiere non aveva autonomia e responsabilità.

"Eliminare il mansionario significava trasformare gli infermieri in professionisti e se dovevano essere professionisti significava avere una competenza specifica e questa competenza doveva essere ben chiarita e nello stesso tempo supportata da indicazioni di comportamento precisi non era solo ciò che si faceva ma come si faceva! Ho lottato sullo specifico professionale, si doveva passare ad un'assistenza personalizzata data da un infermiere professionista"

E così con la Legge 42/99 il mansionario è stato abolito disponendo che "il campo proprio di attività e responsabilità delle professioni sanitarie è determinato dai relativi profili professionali,dagli ordinamenti didattici,nonché dai rispettivi codici deontologici".

Ora,anche grazie a questa grande personalità la formazione infermieristica è in università, ma come dice la stessa dott.ssa Cantarelli tanti passi devono essere ancora fatti "l'approfondimento della disciplina significa dare gli strumenti per battersi ed ottenere un numero maggiore di cattedre,per avere più spazi nei ruoli sanitari.Lo scarso numero di professori ricercatori e ancor più di professori associati sono una fragile difesa dei ruoli professionali;non aver professori ordinari nella disciplina significa non avere possibilità di incidere nelle politiche di formazione, di non avere scelta degli indirizzi di formazione,nei contenuti e dei docenti.Se non si considerano i contenuti infermieristici nell'insegnamento si corre il pericolo che l'assistenza infermieristica sia erogata da figure non infermieristiche..."

Ancora auguri Dottore Magistrale Marisa Cantarelli, con l'augurio che il suo sogno, che é un po' anche il nostro, continui.

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