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Mangiacavalli (IPASVI): "la bozza di legge della D'Incecco sull'atto medico è frutto di miopia intellettuale e politica"

di Angelo

B. Mangiacavalli

"La bozza di disegno di legge sull’atto medico che alcuni parlamentari si accingerebbero a presentare, ha il sapore di una reazione miope al dibattito in atto nella sanità sui rapporti tra le diverse professioni sanitarie e sul nuovo modello che inevitabilmente si sta consolidando per l’assistenza"

On. Vittoria D’InceccoROMA. E ora arriva la condanna di Barbara Mangiacavalli, neo-presidente della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, che definisce scandalosa la proposta di legge contro la classe infermieristica presentata dalla deputata PD Vittoria D'Incecco.

"La bozza di disegno di legge sull’atto medico che alcuni parlamentari si accingerebbero a presentare, ha il sapore di una reazione miope al dibattito in atto nella sanità sui rapporti tra le diverse professioni sanitarie e sul nuovo modello che inevitabilmente si sta consolidando per l’assistenza - ricorda a Nurse24.it la neo presidente Mangiacavalli - una reazione che trova basi e spunto da un percorso delineato nella storia. E che non riesce a superare però le porte dell’attuale assetto della cura e dell’assistenza in cui le parole d’ordine sono multidisciplinarità, multiprofessionalità, integrazione professionale, collaborazione tra le professioni e centralità del paziente e dei suoi bisogni."

"Parlare di atto medico è lecito, parlarne per elevare barriere rispetto al malato, assume un retrogusto che ci eravamo dimenticati, proprio grazie all’evoluzione dei modelli di cura e di assistenza - continua Mangiacavalli - la proposta così formulata è fuori contesto: un contesto e un modello di presa in carico e assistenza che si sta affermando da anni nel sistema salute, che ha dimostrato la sua validità e sta dando i suoi frutti, sia per l’organizzazione del sistema sia per la compliance assistenziale al paziente. E diventa una proposta pleonastica  anche rispetto al Codice di deontologia medica del 2014 (con meno di 2500 anni) in cui è il primo articolo a scrivere a chiare lettere doveri generali e competenze del medico, ma soprattutto all'articolo 66 dello stesso codice che indica al medico la via della collaborazione, condivisione, integrazione, formazione inter-professionale con le altre professioni sanitarie."

"Sono in sintonia con quanto commentato dalla senatrice Annalisa Silvestro, secondo cui - 'con questa proposta si vuole coltivare quell'idea che alcuni hanno reiteratamente richiamato: '... ma quale equipe... in sanità si può tuttalpiù parlare di equipaggio .' - dove c'è, evidentemente, un comandante, gli ufficiali e la truppa - rimarca la rappresentante degli Infermieri Italiani - e chiudo proprio con le recenti parole di Annalisa Silvestro, parlamentare e infermiera, che danno il senso della posizione che una simile proposta può avere: “Tutti i professionisti sanitari, infermieri in primis, si sono liberati 15 anni fa di un anacronistico mansionario; credo proprio che non intendano venga, se pur surrettiziamente, riproposto. Siamo nel 2015 e credo che si debba rimanere in questo millennio, pronti a dialogare ma anche a non accettare provocazioni e a difendere la professionalità e l'autonomia degli infermieri e di tutti i professionisti sanitari.

La Mangiacavalli conclude dicendo che "su questa strada e con questa idea continueremo a lavorare per smentire, nel concreto, queste idee antiche e superate, vestite di 'nuovo'."

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