La domanda da cui parte il libro Narrare la violenza. Cultura, cura e clinica è: si può narrare la violenza? Se sì in quale modo?
. Gli autori esplorano insieme il mondo nascosto della violenza di genere, in particolare quella domestica, portando alla luce delle verità di cui ancora si parla troppo poco.
Un libro che racconta aspetti di cultura, cura e clinica
Lo sguardo sulla problematica è quello di diversi professionisti: l’antropologo, il medico legale, il ginecologo, l’infermiere, lo psicologo che ruotano attorno all’assistenza di queste vittime. Il libro riporta le testimonianze dirette di donne italiane e il silenzio di quelle straniere, anche bambine spesso vittime di tratta, che raccontano l’esperienza indelebile subita nei lori corpi e nelle loro menti.
Il testo Narrare la violenza. Cultura, cura e clinica ha due obiettivi: accrescere la consapevolezza sociale di questo fenomeno e formare gli operatori sanitari che si approcciano ad assistere queste pazienti. L’abilità di riconoscere la violenza nei presidi di soccorso spetta infatti, in primis, all’infermiere che opera in triage e in Pronto soccorso e che assiste queste donne, talvolta accompagnate dai loro aggressori.
L’approccio della medicina narrativa aiuta a raccontare i vissuti di queste donne rendendole soggetti attivi e non esclusivamente vittime passive, ricordandoci ancora una volta quanto sia fondamentale, ancor di più in questi casi, il to care che antecede la cura del corpo con il to cure.
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