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Don't look up, siamo come nel film

di Monica Vaccaretti

“Don't look up”. Non guardate sopra. Siamo tutti dentro il film amaro diretto da Adam McKay. È una commedia che pare dell'assurdo e del grottesco invece, la realtà purtroppo supera la fantasia. Tra satira politica e di costume e denuncia sociale, tra catastrofismo consapevole e fantascienza profetica, il miglior film dell'anno – che è diventato un fenomeno su Netflixaffronta il negazionismo della scienza. È un ritratto impietoso e sarcastico della nostra società, che prende tutto alla leggera e vive con superficialità anche le emergenze globali, come quella climatica e sanitaria. Nel mondo ci possono essere i movimenti Look up ma non cambia mai niente. Si racconta di una cometa che minaccia l'umanità ma la trama si adatta bene anche alla pandemia, che è secondo le intenzioni del regista il significato sottinteso. E' una caricatura di ciascuno di noi, dall'uomo politico alla donna di spettacolo, dal giornalista allo scienziato che parla nei talk show, dall'uomo di affari visionario padrone dell'universo metafisico alla gente che vive con il telefono in mano. C'è il discredito della politica con le sue incapacità di governo e l'impoverimento dell'informazione per il dilagare dei social e delle fake news dei media. C'è il ritratto di una società malata sotto la dittatura della Rete che sa tutto di noi attraverso il potere degli algoritmi così da non farci guardare sopra e vedere la realtà minacciosa. Può essere una cometa, il cambiamento climatico, un virus ma il finale è sempre l'estinzione.

“Don’t look up”: come nel film, le persone non sono interessate a guardarsi intorno

Nel film "Don't look up", l'impatto della cometa Dibiasky con la terra non suscitava reazioni nella gente, proprio come durante la pandemia

Dopo due anni di pandemia, la gente don't look up. E non si guarda nemmeno intorno. Come nel film, le persone sono più interessate alle notifiche di gossip, ai like e alle vicissitudini del Grande Fratello Vip piuttosto che al bollettino epidemiologico dei contagi e alle notizie drammatiche dagli ospedali. Gli interventi televisivi e gli appelli alla prudenza e all'osservanza delle regole sanitarie da parte degli esperti non suscitano nessuna reazione, proprio come nel film. Lo si capisce dallo share e dai comportamenti sociali di massa. Non si provoca nemmeno più il fastidio di sentirne parlare. Si cambia canale e si vive come se niente fosse. Anche il virus, come la cometa Dibiasky, non si vede e non se ne percepisce la minaccia fintanto che non si schianta nelle nostre esistenze.

Si dice che rispetto al 2020, i morti, grazie ai vaccini, sono un terzo. Vero, ma lo si dice come se fossero pochi ed eticamente accettabili per tenere tutto aperto e continuare a fare una vita economica e sociale normale

La raffreddorizzazione della variante Omicron, neologismo con il quale si è voluto sottostimare la sua gravità alla luce dei primi dati clinici ed epidemiologici emersi dai pochi studi scientifici finora a disposizione, è una narrativa altrettanto suggestiva e grottesca. Il raffreddore non uccide e non provoca intasamento dei Pronto Soccorso, lunghe file di ambulanze e di auto di cittadini davanti agli ospedali, come è capitato a partire dall'Epifania al Cotugno di Napoli e al Cervello di Palermo. Si sono già allestite strutture da campo perché i letti dentro i nosocomi non bastano più. Sono scene drammatiche che non capitavano dai tempi della prima ondata. Capita se le persone si comportano come nel film “Don't look up”. Semplicemente della pandemia non gliene frega più niente. Grottesco. Assurdo. Follemente vero.

A febbraio l'Italia rischia 500 morti al giorno. Saranno considerati ancora pochi?

E intanto è allarme perché anche in Italia aumentano i bambini ricoverati. Secondo l'ultimo report degli ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) in una settimana i ricoveri under 18 sono cresciuti dell'83%. Secondo i pediatri il vaccino è ancora troppo poco diffuso tra i piccoli. Inoltre, i quadri clinici nelle terapie intensive non sembrano meno gravi. Le polmoniti sono gravissime e colpiscono 40-50enni in buono stato di salute senza altre patologie. Eppure, l'opinione pubblica ha recepito che Omicron è soltanto un raffreddore. E quindi sta riprendendo a vivere con quella leggerezza e superficialità tipica della nostra società, alla ricerca del consumo edonistico e del divertimento. Take it easy, lo show deve continuare. Con questo falso senso di sicurezza, Omicron non trova nessuna resistenza nei comportamenti individuali e sociali.

Variante Omicron mette in ginocchio il Servizio Sanitario Nazionale

Si dice che rispetto al 2020, i morti, grazie ai vaccini, sono un terzo. Vero, ma lo si dice come se fossero pochi ed eticamente accettabili per tenere tutto aperto e continuare a fare una vita economica e sociale normale. Con il persistere di questo rischio ragionato, che si basa su misure politiche e non sanitarie e sul senso di responsabilità dei cittadini, i contagi e quindi anche i morti sono destinati ad aumentare. Secondo le proiezioni di Ihme, istituto dell'Università di Washington che monitora la salute globale, il picco è ancora distante e a febbraio l'Italia rischia 500 morti al giorno. La stima è confermata anche da Ecdc, il Centro Europeo per il controllo delle malattie. Saranno considerati ancora pochi? Secondo l'istituto americano tale previsione è variabile a seconda dell'adeguato uso delle mascherine e alla capacità di diffusione della variante che è molto più veloce del previsto. Per evitare contagi e morti bisognerebbe, oltre che vaccinarsi e boosterizzarsi, usare la ffp2 e limitare i contatti sociali. Invece qui in Veneto io vedo ancora in circolazione persone senza mascherina in zona gialla, centri commerciali strapieni per i saldi, assembramenti sulle montagne innevate e nei centri storici delle città.

Il dilagare della variante Omicron sta mettendo in ginocchio il SSN e il personale sanitario, ospedaliero e territoriale. Lo denuncia il Presidente dell'Ordine dei Medici della Regione Campania secondo il quale, se il Governo non interviene in maniera tempestiva e drastica, si rischia il codice nero. Significa decidere chi curare, chi vive e chi muore. È questo che comporta la variante Omicron, alla faccia della raffreddorizzazione. Lo stress e i numeri non sono più gestibili. E' talmente contagiosa che - se anche non fosse grave tanto quanto il virus originale di Whuan, dell'Alfa, della Beta e della Delta – l'aumento esponenziale ed incontrollabile dei contagi fa portare in default i servizi sanitari e di fatto al lockdown anche se non lo si vuole. Se i numeri assoluti sono alti, i numeri di chi si ammala gravemente possono essere rilevanti.

Ogni giorno è un record sul record del giorno precedente, in Italia e nel mondo. Se fosse soltanto un raffreddore, non ci sarebbero centinaia di morti quotidiani. L'Oms denuncia che la scorsa settimana è stato registrato nel mondo il numero più alto di casi Covid, certamente sottostimati, finora nella pandemia. Sono 9,5 milioni, si tratta di un incremento del 71%. È in corso uno tsunami di contagi enorme e rapido che sta schiacciando i sistemi sanitari nel mondo, lancia l'allarme l'Oms che ricorda come la variante Omicron uccida. Come le altre varianti, provoca ricoveri e morti. Alla conferenza sull'emergenza Covid, il Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha sottolineato che gli ospedali stanno diventando sovraffollati e con uno staff ridotto e che in questo quadro si rischiano altre morti evitabili non solo per il Covid ma anche per altre malattie se i pazienti non possono ricevere cure tempestive. Anche se Omicron sembra essere meno grave rispetto a Delta, specialmente nei vaccinati, non significa che possa essere classificata come lieve. Inoltre, i vaccini di prima generazione potrebbero non fermare tutte le infezioni e i contagi ma rimangono molto efficaci per ridurre i ricoveri e i decessi provocati da questo virus.

L'Oms continua a ribadire la necessità di distribuire equamente i vaccini tra tutti i paesi. Somministrare dose booster dopo dose booster in un numero ridotto di Paesi non porrà fine alla pandemia finché miliardi di persone sono totalmente prive di protezione. Al ritmo attuale di vaccinazioni, ben 109 paesi non raggiungeranno nemmeno lontanamente l'obiettivo di completare il ciclo vaccinale per il 70% della popolazione entro luglio 2022. È in atto uno sconcertante squilibrio nel mondo: mentre in alcuni paesi si stanno somministrando addirittura le quarte dosi, in altri non si hanno nemmeno le dosi sufficienti per vaccinare regolarmente gli operatori sanitari e i soggetti più a rischio. Con i bassi livelli di vaccinazioni abbiamo creato le condizioni perfette per far emergere le varianti.

Ci stiamo comportando come nel film. E non gliene frega più niente a nessuno, neanche a chi capita di ammalarsi. Tanto è solo un raffreddore. Meglio se sono positivo, così ho il greenpass senza dovermi vaccinare. Meglio se hanno tolto o ridotto la quarantena per i vaccinati, è una sofferenza starsene chiusi in casa. E sento dire altre baggianate da babbani. Non gliene frega più niente a nessuno se gli operatori sanitari sono costretti a lavorare in queste condizioni perché la gente non rispetta più niente. Se i contagi aumentano vertiginosamente non è colpa solo di Omicron 3-5 volte più contagiosa di Delta. È colpa delle persone perché il virus usa le loro gambe, i loro abbracci, i loro starnuti e le loro risate senza mascherina. Usa le loro libagioni.

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