In qualità di presidente dell’Ente di Diritto Pubblico non Economico Collegio IPASVI Carbonia Iglesias, apostrofato pur indirettamente più volte e gratuitamente, su queste pagine, come opaco, che abusa delle risorse di cui dispone, immorale, e potremmo continuare, Le chiedo di ospitare alcune precisazioni sulle tendenziose espressioni del libero pensiero e dei convincimenti contenuti nell’articolo pubblicato in data odierna nel “Il coraggioso libro bianco di Nursind parla per tutti gli infermieri”, che sollecita strumentalmente e con piglio stantio un dibattito che fatica a decollare e per ovvie ragioni: la modalità individuata per il confronto è inaccettabile.
Il pensiero, nel testo richiamato, non può avere la pretesa di rappresentare 420.000 infermieri in Italia, i 920 di Carbonia Iglesias e forse nemmeno tutti quelli iscritti al sindacato;
Il testo richiamato non ha efficacia erga omnes: parla a una minoranza nella componente professionale;
La Federazione Nazionale Collegi IPASVI non è un organo di rappresentanza cui deve riferirsi il sindacato in generale e il sindacalismo autonomo in particolare;
Il punto di vista espresso sulla “opacità finanziaria dell’Ente”, è e resta un mero esercizio dialettico: non ha elementi formali, sostanziali e giuridici per essere sostenuto;
L’operato amministrativo del Collegio IPASVI di Carbonia Iglesias non è sottoposto al Controllo della Corte dei Conti in quanto si regge durante tutto l’anno sulle quote di iscrizione;
Per la sua gestione politica e amministrativa, il Collegio IPASVI di Carbonia Iglesias risponde, quindi, solo agli iscritti nelle assemblee di presentazione dei bilanci preventivi e dei conti consuntivi, nei direttivi, per mano di determine, delibere, relazioni del Tesoriere, del Collegio dei Revisori dei Conti e dei consulenti dell’Ente. Tutti passaggi corretti, rispettosi del precetto legislativo, documentati e accessibili da chiunque ne abbia titolo;
Il Collegio IPASVI di Carbonia Iglesias non ha e non avverte nessun obbligo, nemmeno morale, di pubblicare alcunché di quanto desiderato. I bilanci e tutto quanto ad esso correlato, dai capitoli di spesa alle singole voci di impegno economico, dagli importi alle modalità di pagamento sono infatti, in chiaro, a disposizione degli iscritti, e non dei sindacati, in qualsiasi momento. Sono stati votati a maggioranza in direttivo e in plenaria, sono conseguentemente tutt’altro che illegittimi;
I problemi della professione infermieristica sono ben altri rispetto alla pubblicazione on line di un bilancio d’esercizio;
Le questioni correlate all’organizzazione del lavoro e all’esercizio della professione infermieristica non necessitano di essere individuate e dettate da terzi ed esterni alla nostra comunità;
Al 95% degli infermieri non sindacalizzati o aderenti ad altre organizzazioni, va il nostro rispetto e la nostra solidarietà, perché, tirati gratuitamente per la giacchetta in una crociata strumentale, pur inseriti in un contesto lavorativo e professionale di difficoltà diffusa continuano a ragionare con la testa e responsabilità, lasciando le reazioni di pancia ai resti e ai qualunquisti.
La ringrazio per lo spazio concesso alle precisazioni propostevi.
Il presidente Graziano Lebiu
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