Elio Drigo, infermiere in pensione, risponde all’intervento di Daniele Carbocci, dal titolo: “L'Ipasvi non scarichi sugli altri sindacati le incombenze di lotta”, pubblicato su “Quotidiano sanità” del 9 settembre, non è veramente possibile che continuino in questa campagna distruttiva, vergognosa per tutti noi.
La lettera
Carbocci imposta buona parte del suo dire sulla smemoratezza, la distrazione, la dilazione, il non voler affrontare i problemi e i fatti di Silvestro ….ma, nel predicozzo, emergono paurose lacune storiche e palesi travisamenti della realtà, che viene addomesticata alla propria causa con disinvoltura sconcertante.
Fanno fin sorridere le espressioni con cui Carbocci decide di iniziare il suo compitino: “Silvestro…è finalmente uscita dal silenzio di questi anni nei confronti delle politiche del governo”…”…dopo anni di assoluto silenzio”…”ringraziamo la presidente Silvestro di essersi svegliata dal suo lungo letargo politico che in questi anni ha praticamente tollerato tutto ciò che ha ingabbiato lo sviluppo della professione infermieristica”. Deve essersi distratto proprio, in tutti questi anni, il Carbocci. Deve aver in mente che – in Italia, paese palma d’oro mondiale della pletora medica - gli infermieri abbiano vissuto una storia fulgida, riveriti e nella massima libertà, fino all’arrivo di Silvestro in Federazione. Qualcuno lo informi che le conquiste degli infermieri italiani (… e faccia i confronti con realtà estere – non con le mitologie, please!) sono passate dalla intelligente, quotidiana e costruttiva tenacia delle faticose organizzazioni soprattutto istituzionali, ma anche non, degli infermieri: non di sindacati!
Nursind – inutile che espliciti ad ogni piè sospinto la negazione… – ha aperto, non a caso, la guerra della successione alla guida dei Collegi e della Federazione nell’imminenza delle votazioni. Perciò, è inutile che rivolga a Silvestro e Federazione l’accusa di “svegliarsi con qualche iniziativa positiva” solo in questo periodo. La coda di paglia è di Nursind.
Per costruirsi una credibilità poi, Nursind maldestramente si erge a paladino degli indifesi (a volte anche di chi non è stato proprio offeso da nessuno…! anzi!), si autocelebra come “unico sindacato degli infermieri”, aizza battaglie di legalità e trasparenza molto più complesse ed estese del proprio campo visivo puntando taurinamente ad incidere solo su una tessera del mosaico, assegna ad altri compiti propri, rispetto ai quali, più che un po’ di chiasso e chiacchiere poco produce.
Qui siamo alla parodistica replica della favola esopica della cornacchia che cerca di camuffarsi da pavone solo applicandosene le piume. Purtroppo, alcuni infermieri, evidentemente poco propensi a visioni sistemiche e poco adusi a riflettere sulla portata del proprio esprimersi con superficialità, bevono.
Nessuno nega che siano possibili e necessari cambiamenti anche profondi, in fatto di strumenti di trasparenza e di democrazia: conosciamo bene la storia, i percorsi delle norme e le vicende “tipicamente italiane”; ma non è correttezza reclamare da altri, nella pratica, comportamenti come se le leggi, alle quali le istituzioni soprattutto devono sottostare, non esistessero. Se si ritengono non corrette, ci si attivi per cambiare quelle leggi stesse attraverso i canali previsti e di garanzia: inutile, ingenuo e controproducente prendersela con chi è tenuto ad applicarle. Credo inoltre, sia umano ed onesto, se è consentito citare, considerare anche i limiti ovvii delle persone: quasi sempre tutte le cose si potrebbero fare meglio… Se invece, si hanno delle prove provate di abusi, è dovere denunciare. Mestare nel torbido è viltà. O chi lancia accuse e sospetti ritiene forse di essere LA perfezione?
E, a proposito del paventato blocco contrattuale, … tutta questa meticolosa citazione di date degli incontri in corso da parte di Nursind ai vari livelli ministeriali…, per dire poi − e concludere − che “Nursind, l’unico sindacato infermieristico maggiormente rappresentativo”, in sostanza… dichiarerà uno sciopero, cioè, non avrà portato a casa niente. … Semplicemente, ci informano che promettono che sarà organizzato uno sciopero… se qualcuno vorrà aderire..… E allora?! che cosa andate fanfarando!! e avete la spudoratezza di accusare altri di “non aver fatto nulla” (dicendo il falso)?!
Poi si passa ad accusare Silvestro di accettare che “…rinnovare la normativa dei contratti “è utile ed importante” ma dimenticando che tale rinnovo dovrebbe avvenire a costo zero”. Carbocci pare dimenticare a sua volta, che “a costo zero” possono essere anche i riconoscimenti economici ad esempio, per le competenze avanzate, se questi derivano da risparmi in settori improduttivi o inutili (e gli infermieri ne vedono…oh, se ne vedono!); è una ovvia possibilità, o no?. O è meglio continuare a considerare “non prioritari” questi riconoscimenti in questo momento (anno 2014) come fa Nursind con il suo presidente, quando tutti sanno (o dovrebbero sapere, se avessero la correttezza di informarsi prima di sparare) che fin dal 1981 si fondavano in Italia addirittura intere associazioni di infermieri che chiedevano formazione e riconoscimento per le nuove competenze. Ma di cosa parlate!! e soprattutto, che frottole pretendete di raccontare agli infermieri italiani!! Soprattutto a quelli che si sono formati (non con corsi farlocchi!) a loro spese e fatica, e da 25-30 anni non sono riconosciuti pur lavorando per le loro Aziende con le nuove competenze acquisite! E voi dite loro ancora che “non è una priorità”? Bravi!!
E ancora, “Silvestro… insolitamente combattiva”… ma vi siete informati con i presidenti dei vostri Collegi sulle azioni degli ultimi decenni di Silvestro e Federazione verso ministero e governo, ben prima di essere senatrice, quando riuscire ad entrare a quei livelli – per gli infermieri – era quasi un azzardo?
E poi, esilarante: “perché, gentile senatrice, dalle parole non passa ai fatti” (sic!). Ma giratevi indietro negli anni! e guardateli quei fatti! Vi ricordate del mansionario, delle leggi e decreti dal ’92 in poi, della possibilità per gli infermieri di ricoprire cariche dirigenziali, del raggiungimento della categoria “D” per gli infermieri (credete davvero che siano stati i sindacati e non invece l’opera di Silvestro e Federazione IPASVI e di alcune associazioni)? Chi ha ideato, condotto e pagato – svariati anni fa – una ricerca nazionale per identificare, con numeri e non a spanne, quanti erano – già allora – gli infermieri mancanti in Italia rispetto ad altri paesi di analoghe politiche ed economie? Numeri e dati che hanno consentito (anche a voi!!) di parlare e contrattare con chi di dovere e dare evidenza della italica tragedia, con dati alla mano e non a chiacchiere. Ma fatemi il piacere!...
E questa battaglia contro il cosiddetto “demansionamento”… il Nursind si sveglia adesso? Perché volete far credere ai vostri followers, che Collegi e Federazione abbiano acconsentito al fenomeno invece che attivarvi anche voi per allarmare i colleghi stessi sulla necessità di interessarsi e partecipare alla vita della professione e interrogarsi sul fatto che “cambiare profondamente” è, da lungo tempo, qualcosa che riguarda personalmente ciascuno e non solo i Collegi-Federazione-Silvestro? Perché? Forse che questo non è anche un discorso “sindacale”? …certo, più facile cavalcare certe qualunquistiche opinioni e - mi duole molto dirlo pubblicamente – meglio attagliate agli avventori di un’osteria campagnola.
E a proposito di “fare il proprio mestiere…” rivolto a Silvestro e Federazione; pare che Nursind abbia le idee confuse proprio. Si riveda – con onestà e non con strumentalità – funzioni sindacali e funzioni istituzionali della Federazione e dei Collegi. Se poi, invece, si intende che Silvestro, solo perché senatrice della repubblica (“una” sull’attuale migliaio di parlamentari), sia obbligata a fare - e ottenere! - tutti gli interessi della categoria infermieristica, allora si confondono scientemente le idee e le regole e intenzionalmente si vuole demolire qualche timida posizione raggiunta da “infermieri”. Si abbia almeno l’onestà di ricordare - cose di qualche mese fa - quando l’universo infermieristico, da sempre, pontificava che “le cose non cambieranno finché non andiamo in Parlamento” (personalmente non ne sono mai stato un gran chè convinto…)? Eccoci qui, adesso distruggiamo tutto, smentendo noi stessi: “altri” ringraziano, felici, per il servizietto – gratis per loro.
In queste scene sembra ovvio e scontato che il sindacato, questo! sindacato, possa dire quello che gli pare mentre l’istituzione e chi la rappresenta deve – giustamente – stare alle regole. È questa la correttezza a cui ci si richiama e l’onestà intellettuale?
E poi, questo sparare ad alzo zero contro la presunta incompatibilità di Silvestro fra presidente IPASVI e senatore: suvvia! Nursind si decida: o intraprende una battaglia nazionale a tutti i livelli in Italia, sulle incompatibilità di tutti e dappertutto, altrimenti è limpido come il sole che Nursind si accanisce contro Silvestro e la Federazione, dunque contro gli infermieri e quello straccio di presenza in Parlamento. Ci sono delle norme in merito e si può condividere la necessità di cambiarle, ma la cosa deve valere per tutti. Oppure, Nursind aspira forse, a manifestarsi di fronte al mondo, come il novello ed unico baluardo alla correttezza, costi quel che costi, proprio perché parte dal far dimettere la propria presidente? A quando far dimettere tutti gli altri che avrebbero lo stesso o superiore conflitto? Di fronte a tanto “zelo” e scandalo, è ovvio chiedersi, perché Nursind non si è mosso fino ad un paio di anni fa, quando la nostra Italietta era allegramente addirittura governata da un campione mondiale inarrivabile di conflitto d’interessi? Più che ai baluardi di correttezza siamo …ai polli di Renzo.
E ancora Carbocci: “…siamo convinti anche che lei come Presidente IPASVI non porterà mai gli infermieri in piazza, che in Parlamento nonfarà mai alcun atto significativo a favore della causa infermieristica”. Carbocci, e evidentemente il Nursind, ha la memoria corta e dimentica che la Federazione – e Silvestro ha giocato un ruolo primario anche allora – ha già portato – da sola - in piazza gli infermieri (erano 50.000, per la cronaca) non per difendere gli ordini, ma perché gli infermieri fossero valorizzati sotto tutti gli aspetti – anche sindacali – nel lontano 1994, 1° luglio… O, questi “fatti” devono venire nascosti/dimenticati? E i “fatti” da quel 1° luglio, dopo, si sono visti.
Ma, mille argomenti si affastellano; troppo lungo scrivere tutto e troppo anche per il lettore.
Certo, rimane lo sconcerto per il modo in cui una forza della professione usa i propri strumenti, anziché contribuire a rinforzare le evidenti comuni debolezze derivanti da un’esperienza storica complessa e quanto mai ostacolata da molti competitors veri; una storia travagliata anche per lo scotto pesante che il genere prevalente della professione ha subito – e continua – nella povera pseudocultura di questo paese.
In questo quadro, questa forza, Nursind, si impegna nella demolizione. Senza sapere dove arrivare né avere un progetto se non distillato di fumo, siamo sinceri…. Emblematico è questo sprezzante appellare la propria presidente “senatrice”…
La critica più facile a questo mio scritto è che sembra una difesa a Silvestro. Silvestro non ha bisogno della mia personale difesa: ha ben altri argomenti. Ma se aveste veramente vissuto dal di dentro anche solo le ultime vicende della faticosa evoluzione della nostra professione, non posso credere che vi permettereste di lasciarvi andare e di istigare a certe espressioni, nè di portare avanti questa campagna distruttiva ed esiziale.
Non rimane che contare su uno scatto di orgoglio degli infermieri: quelli che sanno valutare quale sia la posta in gioco e, guardando oltre agli slogan pseudo rivoluzionari di qualche pifferaio, decidono con concretezza e realismo di prendersi cura del bene comune, applicando il metodo collaborativo piuttosto che quello competitivo, pur negli ineliminabili limiti di tutti. Nessuno escluso.
Elio Drigo – infermiere in pensione
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?