BOLOGNA. Se fino a 4-5 anni fa conseguire la Laurea in Infermieristica comportava una occupazione certa e immediata, ora non è più così. Dalla personale elaborazione dei dati rilevati annualmente da Alma Laurea (Tab. 10 - Nello Studio allegato all'articolo) sull’ 87% dei laureati, si evidenzia un calo occupazionale che va dal 94% del 2007 al 63% del 2012, con -31 punti percentuali, e con l’iniziale calo a partire del 2010, sul tasso dell’ 83%.
In analogia, diminuiscono anche le domande di ammissione ai corsi presentate dagli studenti: a parità di circa 16.000 posti a bando le domande scendono da 42.897 del 2012 a 28.151 del 2014, con -14.746 (-34,4%) e rispettivo calo del rapporto D/P da 2,7 a 1,8. (Tab. 12)
Rispetto allo scorso anno il rapporto D/P cala da 2,2 a 1,8, con valori diversi per aree geografiche: sia Nord che Centro da 1,7 a 1,4; mentre al Sud scende da 4,5 a 3,3. Tuttavia, anche se in calo, si può dire che in particolare nelle Regioni del Nord il tasso occupazionale (Tab. 13) sembrerebbe “tenere” ancora sulla media dell’80%, con Piemonte che passa dal 98% del 2007 al 76% del 2012, Lombardia da 97% a 88%, Veneto da 98% a 77%, Friuli da 97 a 83%, Liguria da 97% a 81%.
Poi si scende sotto il tasso del 70%, con l’ Emilia Romagna dal 97% del 2007 a 67% del 2012, Toscana da 94% a 64%, Sardegna da 95% a 69%, Lazio da 93% a 62%, Abruzzo da 89% a 46%, Molise da 82% del 2009 a 46%, Puglia da 93% del 2007 a 52%, Campania da 86% a 47%, Calabria da 80% a 36%, Sicilia da 86% a 52%. Per quanto riguarda le singole Università, il tasso occu- pazionale rilevato rispetto all’anno 2012 vede: Torino al 73%, Novara 75%, Varese 92%, Milano S. Raffaele e Brescia 86%, Milano Statale 85%, Milano Bicocca e Pavia 90%, Verona 81%, Padova 74%, Udine 73%, Trieste 86%, Genova 81%, Bologna e Parma 63%, Modena 75%, Ferra- ra 66%, Firenze 71%, Siena 61%, Pisa 53%, Roma Campus Biomedico 76%, Cagliari 74% e Sassari 65%. A seguire sotto il 60%: Ancona 53%, Perugia 48%, Roma Sapienza 49%, Roma Tor Vergata 60%, Chieti 55%, L’Aquila 37%, Campobasso 46%, Napoli SUN 49%, Na- poli Federico II 46%, Bari 53%, Foggia 52%, Catanzaro 36%, Palermo 49%, Catania 66% e Messina 45%. Non sono invece disponibili i dati per Roma Cattolica, a cui afferisce anche la Regione Basilicata.
Da valutare la situazione della Sardegna, in cui la situazione appare migliore rispetto alle altre Regioni del Centro-Sud, perché il numero di circa 300 posti messi a bando dalle Università di Cagliari e Sassari è inferiore a quello più alto, circa 450, richiesto in media fra Regione e Federazione IPASVI, che sarebbe pari a un turnover del 4%. Tuttavia va considerato che però, e purtroppo, non corrisponde più alla realtà a causa del cronico e noto blocco delle assunzioni negli ultimi 4 anni.
Tornando al fabbisogno, quello stimato dalle Regioni per un totale di 17.908 posti sarebbe maggiore dei 15.649 calcolati sul turnover al 4% dei circa 390 mila attuali Infermieri che risultano iscritti all’IPASVI. Mentre l’Università si allinea ormai da 3 anni su circa 16 mila posti all’anno, che sono meno dei circa 19 mila chiesti mediamente da Re- gioni e dall’ IPASVI.
La differenza in più rispetto al turnover si rileva per Lombardia con 3.000 su 2.288, Veneto con 1.700 rispetto a 1.318 e in particolare Emilia Romagna con 2.200, uguale fra Regione e IPASVI, rispetto ai 1.209 di turnover.
Testo estrapolato da: Lauree Triennali delle Professioni Sanitarie - Dati sull’accesso ai corsi e programmazione posti nell’A.A. 2014/2015 di Angelo Mastrillo, Segretario della Conferenza Nazionale Corsi di Laurea delle P.S. e Coordinatore Tecnico del Corso di Laurea in Tecniche di Neurofisiopatologia dell’Università di Bologna.
Lauree Triennali delle Professioni Sanitarie -Dati sull’accesso ai corsi e programmazione posti nell’A.A. 2014/2015
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