Infermieri e operatori socio sanitari potranno godere dell'Ape sociale, a condizione di possedere almeno 36 anni di contributi e di svolgere mansioni gravose da almeno sei anni in via continuativa.
Pensione anticipata, infermieri e oss lavori gravosi
Dal primo maggio si potrà fare domanda per la pensione anticipata o meglio per la cosiddetta Ape sociale. Lo potranno chiedere infermieri e oss, purché abbiano certi requisiti.
Anzitutto va chiarita subito una differenza: quella tra lavoro usurante e lavoro gravoso.
- Il lavoro usurante: le categorie dei beneficiati nel 2017 restano quelle di prima: ossia lavoratori addetti alla linea di catena; lavori svolti in galleria, cava o miniera; i lavori ad alte temperature; i lavori in cassoni ad aria compressa; le attività per l’asportazione dell’amianto; le attività di lavorazione del vetro cavo; i lavori nella catena di montaggio; lavori svolti dai palombari; lavori espletati in spazi ristretti; lavoratori notturni con almeno 64 notti lavorate l'anno; i conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo. Questi lavoratori possono continuare ad andare in pensione con il sistema delle quote (61 anni e 7 mesi di età unitamente a 36 anni di contributi o con 62 anni e 7 mesi e 35 di contributi, contano anche le frazioni di anno). I lavoratori dovranno dimostrare, inoltre, di aver svolto tali attività per almeno 7 anni negli ultimi 10 di lavoro oppure, in alternativa, per almeno la metà della vita lavorativa complessiva. Chi rientra in queste categorie può già fare domanda di pensionamento anticipato in quanto la normativa di riferimento è già pienamente operativa e risale al 2011. In particolare coloro che hanno raggiunto i requisiti entro il 2017 dovevano presentare all'Inps istanza di accertamento di aver svolto lavoro usurante entro lo scorso 1° marzo, chi li matura nel 2018 deve presentare istanza entro il prossimo 1° maggio.
- Il lavoro gravoso: chi rientra in questa categoria (infermieri e oss) potrà contare su un beneficio previdenziale minore, il cosiddetto Ape sociale. Dal 1° maggio 2017, infatti, se in possesso di 63 anni di età e 36 di contributi i lavoratori rientranti nella categoria di lavoratori gravosi potranno accedere a un sussidio di accompagnamento alla pensione erogato dallo Stato, il cui valore è rapportato alla pensione maturata al momento della richiesta della prestazione entro comunque un massimo di 1.500 euro lordi mensili. Per dodici mesi l'anno. Ma chi sono i lavoratori gravosi? Gli operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici; i conduttori di gru, di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; conciatori di pelli e pellicce; conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; conduttori di mezzi pesanti e camion; professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni; gli addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza; gli insegnanti della scuola dell'infanzia e educatori degli asili nido; il personale non qualificato addetto a servizi di pulizia; i facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati; gli operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori rifiuti. Tutti questi lavoratori dipendenti che svolgono, al momento del pensionamento, da almeno sei anni in via continuativa attività lavorative per le quali è richiesto "un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo", così come gli infermieri e gli operatori socio sanitari, potranno godere dell'Ape sociale, a condizione – ovvio - di possedere almeno 36 anni di contributi.
L’Ape sociale, a differenza della normativa in materia di lavoro usurante, sarà in forma sperimentale e durerà fino al 31 dicembre 2018, anche se poi potrà essere prorogata. In sostanza il lavoro gravoso potrà contare su un reddito ponte, pagato dallo Stato, fino al raggiungimento della pensione vera e propria che resterà agganciata all'età Fornero (66 anni e 7 mesi; 65 anni e 7 mesi le donne dipendenti del settore privato nel 2017).
Maria Agnese
2 commenti
Differenza tra lavoro usurante e lavoro gravoso
#1
Buongiorno leggendo l'articolo mi è sorto un dubbio. Perché gli infermieri e oss non rientrano nella categoria del lavoro usurante se chi lavora su turni fa ben oltre le 64 notti annuali ?