Nurse24.it
Scopri i master di ecampus sanità

sindacato

La disputa sulle competenze, i medici ci ripensano

di Emanuele Lisanti

ROMA. Il ruolo dell’infermiere sul territorio? Più volte l’ho dichiarato e adesso è venuta la conferma da parte del personale medico ovvero da una delle professioni sanitarie che concorrono al benessere del paziente. Il ruolo dell’infermiere territoriale è necessario, è appropriato, è richiesto dagli altri professionisti all’interno dell’equipe che segue il paziente. Un ruolo non solo strettamente assistenziale, ma anche organizzativo, di gestione del paziente nella sua interezza che si muove nell’organizzazione territoriale.

 

Non mi si venga a dire che il paziente sul territorio è meno grave, meno complesso e dunque non opportuno per il personale medico che elogia la figura infermieristica per scaricare quella che potrebbe sembrare un caso non all’altezza della scienza medica.

 

Maurizio Benato, numero due di FNOMCEO, riferisce al convegno sulle professioni sanitarie presso Tor Vergata che “occorre riorganizzare l’integrazione tra ospedale e territorio, verso cui andrebbe indirizzato parte del personale, specie infermieri”.

 

I medici di famiglia sono d’accordo? Il leader SNAMI Angelo Testa e il leader CGIL medici di famiglia Nicola Preiti dichiarano “si agli infermieri, sono preziosi, molte più riserve sui colleghi”.

 

Testa aggiunge che “oggi, spesso, non riesco ad aprire un’assistenza domiciliare integrata perché ci vuole un infermiere che gestisca l’assistenza al paziente. Per i medici è diverso, mi domando come faccia un medico a governare la spesa se quando torna da un paziente si presenta con una lista interminabile di prescrizioni”.

 

Preiti aggiunge che “non c’è motivo di parlare di deflusso di fattori produttivi dalle corsie, si parli, invece, di rafforzare il territorio a costi sostenibili, realizzando l’assistenza H24 e riformando le cure primarie con team multi-professionali medici-infermieri dove ciascun operatore disegna il suo ruolo in base alla funzione.

 

Come si fa a dare torto alle conclusioni riportate? Se un medico di famiglia prescrive chi somministrerà la terapia al paziente? Chi si occuperà dell’educazione sanitaria sul nuovo stato di salute? Chi si occuperà di insegnare ai caregiver su come comportarsi con il parente? Come potranno prendersi cura e monitorare il parente quando non sarà presente il personale sanitario? Ci sarebbero altri come e chi, ma il senso si è capito.

 

Largo, dunque, alla figura infermieristica sul territorio per l’assistenza e la gestione del paziente con lo scopo di riacquisire la salute persa o convivere con il nuovo stato di salute e sfruttare i servizi territoriali in maniera opportuna secondo il necessario bisogno del paziente.

Commento (0)