L'ipasvi di Genova , La Spezia, Savona e Imperia uniti per chiedere alla Regione l'attivazione immediata di concorsi pubblici del personale infermieristico,mancherebbero all'appello un minimo di 220 infermieri, con le direttive europee il Sistema Sanitario Italiano è impreparato anche a causa del blocco del turn over.
GENOVA. Oggi l'Italia recepisce la normativa europea in materia di orario di lavoro. La realtà del Bel Paese sostanzialmente è un'altra: le aziende annaspano ad assicurare i LEA, professionisti infermieri che dopo la laurea triennale sono lavorativamente allo sbaraglio in una realtà sanitaria che non riconosce le loro competenze, posti di lavoro che stentano a decollare causa blocco del turn-over; insomma tutto ciò fa pensare ad uno scimmiottamento dell'Europa.
Il 25 novembre diventa cosi la data simbolo del "cambiamento dell'orario degli infermieri", e non solo gli infermieri.
Proprio su questo gli Ordini della professione infermieristica della Liguria con un comunicato stampa esprimono forte preoccupazione per l'applicazione delle norme in vigore e chiedono misure urgenti per garantire a cittadini e lavoratori la tutela del diritto alla salute.
Nel messaggio pubblicato mezzo stampa, tutte l'IPASVI della Liguria invitano a gran voce l'Assessore alla Salute e al Welfare della Regione e a tutte le forze politiche liguri ad intervenire con opportune misure affinché il diritto alla salute sia una priorità nell'assunzione di scelte ed interventi che conducano ad aumentare le dotazioni organiche di tutte le aziende Liguri.
L'ipasvi di La Spezia, Savona Imperia e Genova come si legge dal manifesto (in allegato) chiedono l'immediata attivazione delle procedure concorsuali per bandire appunto concorsi pubblici del personale infermieristico per tutte le provincie liguri considerando che con circa un 2% del personale infermieristico in pensione oggi siano necessari subito 220 infermieri per garantire il rispetto della tanta famigerata normativa europea in materia di orario di lavoro.
La Regione Liguria mai come in questo periodo sociale ha bisogno che tutte le professioni sanitarie si uniscano per un unico obiettivo e gli infermieri che rappresentano una fetta molto significativa della sanità nazionale non devono trovarsi impreparati a tutto ciò.
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