Lettera aperta di Laura Rita Santoro, una collega che ha speso parte delle sue ferie per dare una mano a chi ne aveva e ne ha veramente bisogno. Un modo fattivo per dire no alla malavita e all'indifferenza.
sono un'infermiera. Avevo molti giorni di ferie da consumare. Quindi ho deciso di dedicare il mio tempo libero ai rifugiati di Roma, presso il Centro Baobab. Si sappia che ero in buona compagnia. Sono molte le persone che hanno deciso d’impegnare il loro tempo per aiutare. I Giovani italiani sarebbero «choosy»? Là al centro Baobab, con un caldo esagerato, ho visto molti ragazzi impegnarsi per aiutare. Un tipo mi disse normalmente: sono vetraio. Un altro si è definito un homeless. Altri disoccupati in cerca di occupazione. Ciò nonostante eravamo tutti nella stessa squadra!
Ho visto preparare 300 pasti, ma anche 700 pasti. Chiunque abbia voglia di far qualcosa viene accolto ben volentieri, c’è da fare per tutti. Non vi accontentate di quello che dicono i mass media e/o i politici, fatevi una passeggiata. Però è buona creanza non presentarsi a mani vuote. Quando si va a trovare qualcuno, soprattutto se poco conosciuto, non ci si presenta con le mani in mano! Però un mazzo di fiori è inutile, superfluo! Hanno bisogno di tutto, fatta eccezione delle tute da sci e delle creme rettali già usate.
Nel Centro c’è un turnover fuori dal comune! La permanenza dei rifugiati può arrivare dai tre giorni, fino ad un massimo di una settimana. Il posto è super affollato e caotico, ma gestire un avvicendamento così veloce potrebbe essere complicato anche per un albergo dei più attrezzati.
Ho visto molte persone impegnarsi tra i rifugiati di Roma, molti Infermieri, Medici, ma anche Farmacisti, ma non solo! Comunque tutte con un unico denominatore: “Persone fantastiche!”
Contrariamente a quello che si può pensare, o è stato scritto, costoro non vanno di buon grado in una struttura “istituzionale” a togliere il posto ospedaliero a qualche Italiano! Loro temono di essere denunciati! Tra l’altro non parlano Italiano, né Inglese, né Francese, quindi è difficile rassicurarli! Loro vogliono solo andare verso il Nord Europa. Quindi cercano di evitare qualsiasi cosa possa compromettere, anche lontanamente, il raggiungimento della terra promessa.
Il loro viaggiare, la loro avventura può sembrare avventata, spericolata e incosciente! Aspettate ad insultarli. Domani potreste scoprire che sono degli eroi. Chi paga di persona, come i rifugiati che ho conosciuto, testimonia che vuole una vita migliore. Non capisco come mai ciò sia incomprensibile? La fuga dei rifugiati è il loro modo di battersi per modificare la loro vita.
"Art.11 - L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli" - Dicono di ributtarli a mare! Nella terra di nefandezze, genuflessioni e pulcinellate, noi dovremo ributtare a mare loro? Prima di farlo provate a guardarne uno da vicino! Provate a tenerne uno in braccio. Provate a curare un adulto. La più piccola aveva tre giorni di vita. Un altro, uno dei tanti, aveva un'irritazione da pannolino, portato per troppo tempo, per ragioni di viaggio "impossibile".
Io non farei alcuna distinzione tra chi li costringe ad “evacuare” il loro paese e chi rifiuta di accoglierli e/o se ne frega! “Tant’è ladro chi ruba che chi para il sacco”. L’Europa non vuole i rifugiati, l’Italia non vuole in casa i rifugiati! L’obbedienza non è, necessariamente, una virtù!
Ieri descrivevo a mia madre che avevo visto delle persone che avevano la scabbia, ma non solo. Mia madre, per nulla turbata, mi rispose che da ragazzina aveva avuto anche lei la scabbia. Era il periodo in cui in Italia c’era la guerra. La pediculosi l’ho avuta anche io da bambina, a scuola era frequente, …e non era per sporcizia!
È vero siamo un popolo in difficoltà, siamo un popolo che soffre di numerosi problemi, ma, loro, ahimé, non centrano nulla! I 40 euro, ventilati, per loro, è stata l'ennesima occasione di speculazione! Uno delle tante malversazioni in uso tra imprenditori e politici.
Sono anni che contesto le cooperative! Le cooperative in ospedale sono la stessa cosa! Esistono infermieri esternalizzati, pagati più degli infermieri strutturati! Ma gli Infermieri esternalizzati in realtà vengono retribuiti molto poco! Questo l'ho verificato lavorando con loro, gli infermieri delle cooperative, fianco a fianco!
I rifugiati sono stati aiutati dal cuore grande delle persone. Contrariamente a quanto ho sentito dai giornali, non hanno né velleità, né pretese. Talune volte però sono rimasta sorpresa, forse anche commossa. Una giovane donna in gravidanza, mentre mi preoccupavo di trovarle degli integratori vitaminici, mi chiedeva, timidamente, un quaderno, non un quadernone. La donna voleva scrivere un diario del suo viaggio. Mi piacerebbe rincontrare quella donna, in futuro, per poter leggere quel diario.
Un giorno ero in procinto di andar via, l’interprete mi chiamò: "puoi guardare il ragazzo?" Aveva un bruciore al sacro, pensavano ad un altro caso di scabbia. Sono un'infermiera da circa 20 anni e mai avrei immaginato di trovare una piaga da decubito di 2° livello in un ragazzone giovane. Chissà in quali condizioni aveva viaggiato? Le piaghe da decubito vengono ad esseri umani defedati, ma che hanno anche mantenuto la stessa posizione per molto, troppo tempo. Mi fece tenerezza, avrei voluto rivedere la sua ferita il giorno successivo, ma aveva il biglietto del treno già in mano. Sarebbe partito la sera stessa!
Una donna mi stupì nel ringraziarmi, non disse grazie, bensì danke! La signora mi ringrazio in tedesco. Mi fece pensare che si era impegnata o si stava impegnando per imparare il tedesco, nonostante le difficoltà. L’impegno nonostante gli impedimenti mi stimolano ammirazione.
Ogni persona che arriva al centro, può succedere di notte, riceve un sacchetto di accoglienza, con sapone, un rotolo di carta igienica, uno spazzolino da denti e relativo dentifricio, più qualche alimento tipo biscotti secchi. Il tutto a seconda delle scorte e delle donazioni pervenute. I sacchetti, zainetti o borse non bastano mai.
I vestiti vengono distribuiti con parsimonia e se sono a disposizione. Altrimenti si cerca di dare la priorità alle persone con scabbia che dovrebbero gettare i vestiti indossati. Il problema è anche quello delle taglie. Si tratta di persone magre, sottili. Un paio di mutande, taglia 3ª-5ª, in quel contesto sono un “presidio sanitario.”
Nel caso abbiate degli abiti di troppo, massimo taglia media, vi suggerisco di portarli al centro. Lo stesso dicasi per le scarpe. Ci hanno chiesto spesso scarpe, ma non sempre è stato possibile accontentarli. Ancora, saranno apprezzate scatolette di cibo, confezioni piccole di biscotti e/o merendine, ma anche riso.
Loro stanno tentando di abbattere le resistenze della politica. Aiutarli per me è una forma di contestazione! Gli Italiani riescono là dove il Governo e l’Europa è latitante!
A cosa serve avere le mani pulite se si mantengono in tasca? Aiutateli, Aiutiamoli!
Laura Rita Santoro
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Grazie Laura per la tua testimonianza, non aggiungiamo altro al tuo splendido racconto se non l'auspicio che altri prendano da te esempio e inizino con i fatti a dire no a "Mafia Capitale", una vergogna per la Nazione, un cancro che va debellato dal basso con la solidarietà e la presenza fattiva nei luoghi di sofferenza come il Centro Baobab di Roma.
Grazie ancora.
Angelo Riky Del Vecchio
Direttore Responsabile Nurse24.it
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