Il grido lanciato dal Comitato Operatori Sanitari al Nord sulle pagine del quotidiano isernianews.it e lanciano hashtag #AbbiamoGiàDato

ISERNIA. Infermieri, Fisioterapisti e Tecnici Sanitari in una lettera inviata al Presidente della Regione  – Paolo di Laura Frattura – chiedono un piano di rientro per chi da anni, costretto ad emigrare, non   riesce a rientrare nella terra nativa.

"Abbiamo vinto un concorso pubblico e ci siamo trasferiti al nord per lavorare. In Molise abbiamo lasciato la famiglia con la speranza che un giorno saremmo tornati nella nostra terra. Ma la burocrazia non ce lo permette perché in Molise come in tutto il Sud Italia la procedura di MOBILITÀ non viene aperta da decenni."

L'accusa del comitato è chiara – in Molise lavorano circa 1000 operatori sanitari tra Infermieri, Fisioterapisti Tecnici, tutti PRECARI che servono a fare clientelismo per i politici e noi restiamo bloccati al nord dopo anni di sacrifici (Affitti, viaggi, rischi, solitudine, ecc)  – continua la missiva – rivendichiamo il diritto di tornare nella nostra terra visto che la nostra unica colpa è quella di aver superato pubbliche selezioni con migliaia di concorrenti.

Stanchi di dover pagare affitti al nord e tasse sulla casa in Molise per case disabitate che forse mai potremmo abitare, né affittare, né vendere perché in molti paesi non esiste nessun tipo di mercato.

Per questo hanno deciso di rompere il silenzio - Il piano di rientro dal deficit è un falso problema – accusano la Regione – da dieci anni a rotazione oltre 1.300 precari e interi reparti, come l'Ortopedia e la Chirurgia del Presidio Ospedaliero San Timoteo di Termoli, sono gestite prettamente da personale precario. L'85% degli infermieri è precario, stessa situazione si verifica anche presso gli ospedali di Isernia e Campobasso.

Concludono la missiva con la richiesta di accettazione delle istanze di Mobilità – il posto di lavoro lo abbiamo conquistato vincendo pubblici concorsi.

Comitato Molisano Operatori Sanitari al NORD.

#NoiAbbiamoGiaDato.