RIMINI. Mentre la società muta gli infermieri sprofondano. Che senso ha difendere questa categoria? Chiediamo maggiori riconoscimenti, competenze avanzate, sogniamo la considerazione del cittadino, vogliamo più dirigenti infermieristici, vogliamo suturare, prescrivere e fare diagnosi, perché?

Ve lo siete mai chiesti? Perché tutto ciò?

Lo facciamo per curare il prossimo, per assistere chi ha bisogno di noi, o lo facciamo per Noi?

Chiediamo un riconoscimento economico appropriato, urliamo a voce alta lo sblocco dei contratti, poi siamo i primi a sparare contro i colleghi che un riconoscimento ce l’hanno.

Contro i dirigenti infermieristici, contro i rappresentati delle istituzioni, contro i docenti universitari, contro i sindacati, contro tutti, siamo propriamente “italiani” nel denigrare i “nostri simili”.

Se teniamo conto che il web velocizza la “macchina del fango” i conti sono ancora più facili da fare.

Proteste sterili nauseano il web, attaccare chi guadagna migliaia di Euro per poi candidarsi a guadagnarne proprio quelle migliaia.

Chi di voi è pronto a prendersi responsabilità e impegni a titolo gratuito? Un folle o un missionario.

Ritengo si possa riscrivere l’assetto della sanità italiana, ritengo sia utile stabilire un equilibrio tra la classe medica e quella infermieristica, lo ritengo utile per il cittadino, per riorganizzare un'assistenza efficace e appropriata rispetto ai nuovi bisogni delle persone, non lo ritengo utile per i singoli professionisti.

Che senso ha difendere questa categoria?

Una categoria divisa, alla quale da quanto appare, sembra infondo non interessare il cittadino ma “l’evoluzione della specie”. Più che evoluzione si tratta forse di una involuzione. L’involuzione nasce nel periodo pre-elettorale: coprire di fango un collega non migliora le tue condizioni, pensaci.

Se avete un'idea dichiaratela, se magari è un idea costruttiva diffondetela, se volete candidarvi fatelo. Nel frattempo cortesemente facciamo un po' di autocritica tutti e smettiamola con il cannibalismo.

Se la nostra posizione non ci soddisfa, forse è quella che ci meritiamo, se su 400.000 infermieri molti tacciono, alcuni fanno il caffè al dottore, altri si insultano sul web, altri aspettano solo lo stipendio, qualcuno studia, pochissimi leggono e si aggiornano, beh che nessuno si lamenti di un salario basso o di un basso riconoscimento sociale, forse altro per il momento non meritiamo.

Il cannibalismo nuoce gravemente alla salute.