ROMA. E’ da poco uscito un rapporto dell'Osservatorio europeo dei posti di lavoro vacanti (European Vacancy Monitor, EVM) che conferma in Europa la crescita nel settore sanitario. Lo confermano alcuni studi e l’osservatorio istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri del Dipartimento delle politiche europee, che nonostante la crisi soprattutto a livello occupazionale alcuni settori vanno decisamente meglio e in controtendenza registrando una crescente richiesta di personale qualificato.
L’Europa cerca sviluppatori e analisti di software, segretari amministrativi, insegnanti elementari e della prima infanzia ma anche personale sanitario in particolare Infermieri e ostetrici, tecnici delle professioni sanitarie, dentisti, farmacisti e fisioterapisti.
In particolare il settore sanitario sembra aver registrato negli ultimi 4 anni una crescita occupazionale con un ritmo del 2% l’anno e i paesi maggiormente affamati sembrano essere la Francia, la Germania il Regno Unito e dulcis in fondo l’Italia.
Leggendo ciò che è scritto nell’osservatorio tale crescita è data da una combinazione di fattori che con il tempo hanno modificato i bisogni e le richieste della popolazione e della politica sanitaria che monitorizza e cerca di concentrare i suoi sforzi su programmi che tengono in considerazione i progressi nel campo delle terapie e tecnologie, l’invecchiamento della popolazione, le aspettative sempre più crescenti dei cittadini circa la qualità nei servizi soprattutto in ambito di prevenzione e cura.
Come mai allora negli ultimi anni leggiamo sempre più di operatori sanitari che non trovano lavoro?
Questa è una triste realtà soprattutto italiana che non ha ancora attuato una politica di gestione delle risorse e che purtroppo soprattutto in ambito sanitario ha creato l’effetto che abbiamo descritto, ovvero gli infermieri mancano nelle strutture però non mancano gli infermieri disoccupati, spesso costretti a trovarsi lavori alternativi oppure a sconfinare altrove.
Da evidenziare inoltre come gli infermieri italiani son ben richiesti negli altri paesi europei in quanto generalmente ben formati e qualificati.
Nello stesso rapporto è scritto che quasi un milione di personale sanitario è stato assunto nel 2012 ma si sottolinea anche che si è registrata una flessione di circa il 5 % di posti vacanti su base annua. Pare che questo sia dovuto all’effetto della contrazione della domanda sul mercato del lavoro EU. Infatti si evince che il numero degli assunti è calato nella maggior parte dei gruppi occupazionali più richiesti e quello relativo agli operatori del settore sanità è sceso per la prima volta dal secondo trimestre del 2010.
Quindi sono aumentate le richieste di assunzioni nel settore sanitario ma c’è stata anche una tendenza generale di posti di lavoro vacanti.
Le contraddizioni non mancano. Da un lato si monitorizza l’aumentato bisogno di infermieri e personale sanitario per tutta una serie di motivazioni ben analizzate dal rapporto, e dall’altro le politiche europee (in particolare in italia) non hanno ancora sbloccato le assunzioni e anzi spesso si creano difficoltà lavorative in un settore che fino a pochi anni fà era florido.
Speriamo che il ministro della Salute e il nuovo consiglio superiore di sanita sappia ben tenere presente queste problematiche, più volte ribadite anche a livello nazionale dai collegi IPASVI.
A nessuno serve un infermiere (o un professionista sanitario) altamente qualificato ma disoccupato o vacante in giro per l’Europa.
Per leggere il rapporto dell’EVM: http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=955&langId=en (Vacancy Monitor, September 2013)
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