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Infermieri AAS n.2 Isontina: "non andremo a fare servizio nelle carceri!"

di Redazione

ziberna

La denuncia del capo-gruppo di Forza Italia in Regione, Rodolfo Ziberna, solleva il caso e fa discutere sul mancato rinnovo di una convenzione e due colleghi e sull'impossibilità di oberare di lavoro il già carente personale a disposizione dell'Azienda.

GORIZIA. Sono sul piede di guerra gli Infermieri dell'Azienda per l'Assistenza Sanitaria n.2 Isontina per l'invio coatto di colleghi presso le carceri del luogo per il mancato rinnovo di due incarichi in convenzione.

"Dal primo gennaio 2016 l'Aas 2 Bassa friulana-isontina ha incaricato il distretto Alto isontino di occuparsi dell'assistenza infermieristica presso le carceri di via Barzellini di Gorizia, come da decreto del ministero del 2008 che dispone il passaggio di tale assistenza alle aziende sanitarie -spiega ai giornali il vice-capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, Rodolfo Ziberna - lo scorso anno tale assistenza veniva erogata da due infermieri assunti in convenzione (come lo sono del resto i due medici che attualmente lavorano lì) per 50 ore settimanali, ma la convenzione è venuta a scadere lo scorso 31 dicembre; pertanto, l'obbligo di assistenza pesa ora completamente sulle spalle dell'Aas 2 Bassa friulana-isontina".

"Il personale infermieristico, che a rotazione dovrà ora farsi carico del servizio solo negli ultimi giorni di dicembre è stato messo a conoscenza dei nuovi obblighi, nonostante la rivoluzione che ciò ha determinato nei servizi e nei turni, che ad esempio saranno resi anche la domenica pomeriggio. L'assistenza presso le carceri viene assicurata da infermiere donne, mentre i convenzionati erano due uomini, con un'organizzazione tutta particolare come può essere quella carceraria" - aggiunge l'esponente forzista.

«Nel distretto Alto isontino attualmente lavorano 18 infermiere che coprono tutto il territorio, anche con ambulatori territoriali, che prevedono una chiusura di ben tre ambulatori infermieristici territoriali su cinque per la necessità di far fronte al nuovo carico di lavoro - conclude Ziberna - nel carcere attualmente sono autorizzate solo otto infermiere, che ruoteranno tutto il mese, sabato e festivi compresi».

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