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Infermiere in Rianimazione: quando il nostro ruolo si incrocia con quello del medico

di Andrea Valenti

Rianimazione

"Nella Terapia Intensiva Generale di Trieste, spesso vi è piena collaborazione tra medico e Infermiere, spesso invece ci si trova a intavolare battaglie futili e fini a se stesse che vanno a nuocere il malato e nessun altro."

TRIESTE. L'Infermiere di Rianimazione, chi è, cosa fa? In svariate occasioni ci è capitato di sentire questi quesiti, posti da colleghi ma anche da persone, familiari, amici, che non hanno, per loro fortuna, avuto a che fare con il complesso mondo della sanità in veste di utenti bisognosi di cure ed assistenza. Effettivamente sono domande alle quali dare una risposta che renda veramente l'idea di chi è un Infermiere in un reparto di Rianimazione, è assai complesso e meriterebbe un dibattito molto ampio.

Per darne una risposta si potrebbe partire dal fatto che l'Infermiere è l'unico responsabile dell'assistenza generale infermieristica, come sancito dal profilo professionale del 1994.

Ma che cos'è l'assistenza generale infermieristica?

E' tutto ciò che non è diagnosi e terapia farmacologica della malattia; ed essa va dal semplice garantire l'igiene, a manovre più avanzate volte al ristabilire il benessere psico-fisico della persona. Ed è così che il ruolo dell'Infermiere si incrocia spesso con quello del medico. E' essenziale la comunicazione tra le due figure e bisogna comunicare senza pregiudizi, senza la paura di "rubarsi" il lavoro a vicenda. Sì, perché in pochi ancora hanno capito che l'Infermiere, quello che veramente vuole essere Infermiere, non ambisce a invadere il campo di competenza del medico, che resta e resterà un professionista a parte; l'Infermiere (la "I" maiuscola è voluta, ndr) deve collaborare col medico affinchè, attraverso il comune impegno fisico ed intellettuale, la persona possa essere curata a 360 gradi.

Purtroppo non sempre è così, a causa dell'eterogeneità delle persone che lavorano in reparto.

Nella Terapia Intensiva Generale di Trieste, spesso vi è piena collaborazione tra medico e Infermiere, spesso invece ci si trova a intavolare battaglie futili e fini a se stesse che vanno a nuocere il malato e nessun altro. Da noi l'infermiere non è mero esecutore, ma prende in carico la persona nella sua totalità, provvedendone all'igiene fino all'assistenza durante le manovre più avanzate. Ognuno di noi agisce secondo scienza e coscienza, in virtù del non essere assoggettato al famigerato mansionario. L'Infermiere prende parte a progetti di ricerca, contribuisce allo sviluppo scientifico dei colleghi neo assunti, affianca il medico nelle manovre rianimatorie, integra le informazioni cliniche con quelle assistenziali per garantire il benessere dell'utente.

C'è ancora molta strada da fare, strada che deve passare attraverso la presa di coscienza di tutti di chi è veramente l'Infermiere, professionista formato per raggiungere alti livelli di competenza in campo assistenziale, manageriale con l'unico fine di migliorare il sistema sanità.

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