VOGHERA. È successo due volte nelle ultime settimane. All'ospedale di Voghera, in provincia di Pavia, e in tutti e due i casi la stessa infermiera. Ora il suo comportamento, nei confronti di due ragazze ventenni che avevano bisogno del farmaco, è al vaglio della direzione sanitaria.
La donna, di turno al pronto soccorso, ha respinto due ventenni che chiedevano di vedere un ginecologo per la prescrizione.
La notizia battuta da repubblica.it, riporta quanto dichiarato dall'infermiera: "Non le ho assolutamente minacciate, ma solo cercato di convincerle a rinunciare e a salvare così vite umane. L'ho fatto per motivi di coscienza, non religiosi"
La pillola del giorno dopo a base di Levonogestrel, in vendita nelle farmacie italiane, non è un farmaco abortivo. Proprio nel febbraio scorso l'Agenzia del Farmaco ha aggiornato la scheda tecnica cancellando la vecchia dicitura "il farmaco potrebbe anche impedire l'impianto", sostituendola con "inibisce o ritarda l'ovulazione".
Deve essere assunto entro 72 ore dal rapporto sessuale, il prima possibile, e spesso i ginecologi, pur ricordando che è sempre meglio avere rapporti sicuri, suggeriscono alle adolescenti di tenerlo in borsetta.
Le due ragazze che si erano rivolte fiduciose alla struttura e non si aspettavano di dover fronteggiare un dibattito etico, alla fine se ne sono andate, forse per la mortificazione, forse per non tirare in lungo una discussione magari davanti ad altri pazienti in attesa. È probabile che il giorno successivo si siano rivolte al loro medico.
I due episodi sono stati subito segnalati alla direzione sanitaria e all'azienda ospedaliera e pare che i primi a 'bacchettare' l'infermiera coscienziosa siano stati proprio la Coordinatrice e il Medico che era di turno quelle due notti. Ma lei resta convinta di aver agito per il meglio.
"Anche noi infermieri abbiamo un codice etico − dice − e il dovere di dialogare se lo riteniamo opportuno"
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