RIMINI. No a finte Infermiere rumene, straniere in Italia e/o stranite Italiane. È l'appello della collega Roxana Marin, infermiera libero-professionista operante nell'hinterland della Romagna, che è scesa in campo per dire basta alla legalizzazione di pratiche assistenziali che non si basano su conoscenze scientifiche, ma su mere speculazioni all'ombra del Dio denaro.
«Non si tratta di razzismo al contrario o di guerra intestina tra stranieri in Italia, ma della consapevolezza che ciascuno di noi deve ricoprire il ruolo per cui è preparato – spiega Roxana Marin – a che serve studiare così tanto se poi una badante, senza conoscere bene la lingua e soprattutto senza conoscere quello che fa, sostituisce un infermiere in toto nel nome del risparmio e del dio denaro? In Inghilterra non ci vai se non sei preparato e soprattutto se non conosci bene l'Inglese.»
Marin è un fiume in piena e in qualità di libero professionista dice apertamente no alla Delibera della Giunta Regionale dell'Emilia Romagna del 24 febbraio 2014 che sancisce come le pratiche assistenziali a domicilio possano essere eseguite anche da personale "laico", ovvero da bandanti che a 500-600 euro al mese si improvvisano "punturatrici", "piagatrici", "clisteratrici", "stiratrici" e "cucinatrici"... per usare il linguaggio comune a molte di loro.
«Noi Infermieri abbiamo studiato tre anni e conseguito una laurea che una scellerata normativa ora ci vuole togliere di fatto? – continua Roxana Marin – Qui si prefige l'abuso di professione legalizzata cari amici di Nurse24.it e l'Ipasvi deve iniziare a intervenire e se non lo fa chi ci rappresenta dobbiamo iniziare a scendere noi in campo, soprattutto i colleghi libero-professionisti come me che dal lavoro a domicilio traggono sostentamento e tante soddisfazioni.»
La legge regionale ormai è un dato di fatto, ma non è detto che non si possa intervenire per stopparla prima che entri in azione concretamente. La cosa che ci sbigottisce è sapere che la relazione introduttiva alla delibera della Giunta Emiliano-Romagnola potrebbe essere stata realizzata addirittura da infermieri-dirigenti che dimostrano ancora una volta di essere lontani anni luce dalla realtà contingente e di pensare che il mondo Infermieristico sia lo stesso di 20-30 anni fa.
Ci fa rabbia pensare che i nostri carnefici potrebbero essere proprio degli Infermieri che non vanno oltre la loro parcella e la loro pancia, tutto ciò sulla testa di tanti ragazzi e di tante ragazze che, spesso con enormi sacrifici, hanno raggiunto il traguardo della laurea e della professione infermieristica.
«Sono stati tre anni al limite dello stress, per mantenermi agli studi e mantenere la mia famiglia ho lavorato e studiato notte e giorno – conclude Roxana – alla fine ce l'ho fatta, ma dopo la laurea mi sono trovata un muro di gomma davanti. Vuoi per l'età, vuoi per la diffidenza, vuoi per le norme della Legge Fornero, ma dal novembre 2013 ho girato mezzo mondo per trovare lavoro, fino a quando non ho deciso di aprire la partita Iva e di diventare un libero professionista. Con gran fatica e tanta pubblicità ora i risultati stanno arrivando, ma è dura. È avvilente, infine, rivolgersi all'Ipasvi per avere consigli sulla libera professione e ricevere in cambio zero nozioni; è arrivato il momento di mandare su quelle poltrone gente preparata e soprattutto vogliosa di aiutare i colleghi in difficoltà.»
Roxana Marin, 43 anni, mamma e Infermiera, originaria della Romania, ha coronato il sogno della sua vita studiando presso l'Università degli Studi di Bologna e laureandosi nel 2013 in soli tre anni. Parla perfettamente l'italiano e conosce diverse lingue straniere. Da qualche mese è libero-professionista e ha inaugurato la sua attività sul web con l'apertura di un semplice e conciso sito che potete rintracciare all'indirizzo www.infermieradomiciliorimini.it. Ha tappezzato con i suoi volantini l'intera provincia riminese, ha ricoperto di scritte pubblicitarie la sua auto e ora attraverso Nurse24.it e altre testate ha iniziato la sua personale battaglia nei confronti di legislatori che al legiferare potrebbero benissimo preferire il mare e il sole della Romagna, lasciando questo compito a persone più coscienziose e qualificate a farlo.
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