Nurse24.it
Scopri i master di ecampus sanità

libri e riviste

Incontro con l'autore, un golfino blu racconta

di Chiara d'Angelo

e024813b29ebd45d0ef447940e0ad5c1

Ad oltre un anno e mezzo dalla sua pubblicazione “Il golfino blu racconta” di Ramona Corrado continua a suscitare interesse con la sua narrazione di esperienze della vita lavorativa di un'infermiera.

A presentarlo, a Nurse24, le parole e le emozioni dell'autrice stessa, che introduco con un passaggio della recensione di Manuela Perrone, dal Sole 24 Ore Sanità n. 26/2013: “Ramona Corrado è un’infermiera con tanti doni: la bella scrittura, certo, ma non soltanto questo. Ci vuole una speciale sensibilità per raccontare le voci e i volti delle corsie, il silenzio indaffarato delle notti, quella enorme, complessa e difficile città che è ogni ospedale. Leggere il suo libro fa bene: ci ricorda da dove veniamo e dove torneremo, lascia intravedere l’umano anche nel dolore e nella malattia. Attraverso il suo golfino blu, lente metonimica su oltre vent’anni di lavoro, si ripercorre la storia di una professione troppo spesso bistrattata e incompresa, persino da chi la esercita.”

Quando mi chiedono di parlare del mio libro “Un golfino blu racconta” sono sempre contenta, non tanto per un discorso di pura vanità, quanto perché mi si dà l'occasione di parlare di noi infermieri e del nostro tratto caratteristico da sempre: il rapporto con l'umanità sofferente.

 

Ho cominciato a lavorare nel 1988, appena diplomata (allora la scuola era regionale e offriva un diploma dopo 3 anni di corso, oggi equiparato alla laurea triennale), ma fin dal primo giorno di tirocinio la parte più sconvolgente di quanto stavo incontrando e studiando era il contatto con la gente. Persone che, nello specifico, avevano un qualcosa in più di quelle che comunemente si incontrano per strada. Qui si trattava di persone sofferenti, uomini e donne, e anche bambini, che si ponevano in un piano diverso dal mio: erano malati, fragili, bisognosi. E avevano bisogno di me.

 

Sorprendentemente, infatti, scoprivo che anche da semplice studente potevo essere utile. E scoprivo che ognuna di quelle persone aveva qualcosa di prezioso da regalarmi insieme alla propria storia: emozione. Cos'altro poteva essere il fatto che tornavo a casa e continuavo a pensare al tale paziente, al suo destino, a ciò che era accaduto in corsia quel giorno, alle conseguenze nel bene e nel male di ogni atto che si compie in medicina nella cura e nell'assistenza?

 

Pensieri e riflessioni, domande a volte senza risposta, dubbi etici irrisolvibili anche ad alti livelli. E la gratitudine, a volte l'affetto, la confidenza di quelle persone che mi chiamavano per nome e si aspettavano qualcosa da me.

 

In seguito ho imparato a creare il giusto distacco tra me e il dolore degli altri, tra me e il lavoro che ho compiuto nelle mie otto ore di turno. È inevitabile, se si vuole sopravvivere. Però fino a che vivrò non mi capiterà mai di restare indifferente a una storia difficile, o di non provare pena per un malato terminale o per una morte improvvisa. Mai. È una condanna che la professione accentua, perché moltiplica le occasioni di incontrare tale eventi, ma io l'accetto.

 

Quando ho cominciato a tenere un blog ho sentito il bisogno di parlare di certe cose. Era un diario, ne parlavo a me stessa per riflettere e non dimenticare; riportavo le storie, senza i nomi veri per questioni di privacy. Ho visto che i racconti piacevano, perché dimostravano che c'era interesse vero in un operatore della salute per le persone che aveva in cura, era una novità che meravigliava. E del resto fa sempre più notizia la malasanità che un infermiere che fa il suo lavoro con passione e onestà, a questo il pubblico non era proprio abituato.

 

La svolta avviene qualche anno fa, quando ho pubblicato un post in cui rievocavo gli inizi da studente, abbracciata al golfino blu di ordinanza che dopo vent'anni era ormai consunto, mentre a me toccava continuare con il suo fratello celeste, perché non mi era (e ancora non mi è) consentito di farmi da parte. Il post era piaciuto a una mia amica giornalista che lo aveva pubblicato sul Sole 24Ore/Sanità. Si trattava di un evento, non si era mai visto prima che si parlasse di letteratura su un periodico così tecnico. Il golfino blu diventava quasi un simbolo e cominciavo a pensare che ci fosse un filo che legava tutti i post relativi al mio lavoro pubblicati isolatamente sul blog. Non solo, mi venivano in mente nuovi aneddoti, altre persone incontrate in tutti gli anni di professione. Ci ho ragionato, ho raccolto il tutto e ho trovato il filo conduttore, che stava proprio nel golfino blu, che da quando era con me aveva visto tante storie.

 

Così è nato il libro.

 

Che non è un diario, né un saggio, né un trattato medico o infermieristico. Dentro ci sono i miei pensieri, le mie domande, le mie fatiche e alcuni dei personaggi che ho incontrato e che mi hanno colpito. Non c'è altra pretesa che la condivisione delle mie emozioni per chi lo voglia.

 

Il libro è un ebook, perché il primo editore che ha creduto nel testo è un editore esclusivamente digitale, e del resto forse è un bene: fosse un libro di carta avrebbe poca vita, invece io spero che, restando per la sua natura di digitale in circolazione per molto tempo, arrivi a varie categorie di persone.

 

Agli studenti di infermieristica perché, scoprendo che capita più o meno a tutti, non si vergognino delle proprie difficoltà emotive all'impatto con la sofferenza, ma le coltivino e le utilizzino a favore del miglioramento dell'assistenza, che sappiamo tutti non essere esclusivamente materiale.

 

Alle persone comuni, come antidoto alle cattive notizie su questa sanità bistrattata da crisi, tagli, orrori ed errori; e perché comprendano che gli infermieri un'anima ce l'hanno e spesso se la ritrovano strapazzata dal coinvolgimento.

 

Ai colleghi infermieri, perché non dimentichino nonostante la fatica, la stanchezza, il dolore che provo anche io dopo quasi 30 anni di prima linea in corsia, le motivazioni che li hanno portati a scegliere questa strada: essenzialmente di essere protagonisti dell'assistenza e della cura degli altri. Con coscienza, intelligenza, preparazione, senza dimenticare il cuore.

 

* * * 

 

L'ebook “Un golfino blu racconta”, Abelbooks Editore, si trova sul sito dell'editore e in tutte le librerie online.

Infermiere

Commento (0)