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Tesi di laurea

Il Triage Clinico Avanzato in un DEA di II Livello

di Angelo

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RIMINI. "Il Triage Clinico Avanzato in un DEA di II Livello", è l'elaborato finale in Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso realizzato della neo-infermiera Erika Merola, 22 anni, appena laureatasi presso la sede di Rimini del Cdl in Infermieristica dell'Università "Alma Mater Studiorum" di Bologna. Relatore dello studio è stato Marco Galletti docente dell'UniBo e Primario del Dipartimento di Emergenza Accettazione dell’Ospedale “Infermi” di Rimini; co-relatore Chiara Pogliani, coordinatrice del PS riminese.

Ma leggiamo assieme cosa scrive la Merola nell'introduzione alla sua tesi per farci un'idea del suo lavoro che l'ha vista concludere i tre anni di studio con la votazione finale di 106 su 110.

 

di Erika Merola

Il Pronto Soccorso rappresenta un settore importantissimo all’interno della struttura sanitaria. Nell’ultimo decennio, il territorio riminese, è stato caratterizzato da un crescendo di richieste di prestazioni secondario al problema del sovraffollamento; ciò ha portato a una modifica nella gestione del servizio, ottimizzandolo, in linea con le direttive nazionali ed il Piano Sanitario Regionale. Il sistema che meglio garantisce l’applicazione di una prestazione ottimale è il Triage.

 

L’obiettivo di questo elaborato di tesi è quello di comprendere e analizzare il sistema di emergenza, nonché l’organizzazione del relativo Dipartimento. Sono state poste in analisi le caratteristiche generali del processo di Triage e i suoi obiettivi, la relativa legislazione vigente, le caratteristiche della struttura e gli strumenti metodologici ed informatici che ne permettono l’attuazione,andando a individuare i punti fondamentali che hanno orientato la realtà del Pronto Soccorso di Rimini nella scelta di passare da un modello di Triage Globale, a un modello di Triage Globale Avanzato con successiva applicazione pratica dal Marzo 2011.

 

Si affronterà l’argomento con un approfondimento riguardante la procedura di Triage, che va dalla prima valutazione e accettazione dell’utente, sino all’assegnazione di un codice di gravità, passando attraverso un accertamento soggettivo-oggettivo. Tali passaggi portano all’attivazione di un percorso clinico.

 

Sia a livello Internazionale che Nazionale, esistono diversi modelli organizzativi di Triage che devono essere considerati di pari livello, in quanto ogni realtà presenta proprie caratteristiche sia organizzative che gestionali , che necessitano di approcci diversi e portano all’adozione del modello che ad esse è più confacente.

 

L’unico elemento che può fare la differenza tra i vari modelli è la formazione continua degli operatori e un sistema di verifica dell’attività di Triage attraverso accertamenti periodici. In tal proposito si sottolinea la centralità del ruolo dell’infermiere in questo delicato processo che andrà a porre le basi per garantire il miglior trattamento al cittadino.

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