Gentile Direttore,
accolgo con piacere l’invito rivoltomi dal Presidente AADI al confronto pubblico alla presenza degli iscritti Albo della mia Provincia, e sono sin d’ora in grado di calendarizzare data luogo e orario, riservandomi solo di completare il tavolo dei relatori: sede legale IPASVI Carbonia Iglesias, Aula Didattica “G. Cuccu”, Venerdì 31 Ottobre 2014 ore 17,00.

Niente da aggiungere rispetto a quanto già espresso: la comunità professionale alla quale appartengo deve e può fare a meno, in generale, di strilloni che scambiano il fine con lo strumento giocando sul filo delle contraddizioni in termini.

Le considerazioni sul fatto che il demansionamento non umilia il lavoratore vengono almeno un gradino dopo pronunciamenti dei Tribunali e sono smentite dalla sentenza 1287/2013 di quello di Cagliari Sezione Lavoro ““... deve ritenersi provata la compressione della professionalità dei ricorrenti per un lungo periodo di tempo ...””

Non interessa a me, qui, in questo poco spazio e per non irretire chi ci legge, rientrare nel merito dell’artificio posto in essere dal binomio mobbing-demansionamento, ma solo sottolineare che appare davvero inverosimile che per giungere al risultato diretto di una serie di azioni altrettanto dirette e tese all’annullamento psicologico del lavoratore dal processo produttivo, queste possano essere non solo concepite ma addirittura perseguite anticipando l’utilizzo dequalificante delle risorse infermieristiche per l’espletamento di mansioni inferiori. Una inutile perdita di tempo, che il mobber non può permettersi.

Ma sono certo che l’illuminante tesi proposta, con la tecnica richiamata e accompagnata dalla pubblicazione di numeri e dati oggettivi sull’entità del fenomeno, sarà oggetto dell’apertura di prossimi Anni Giudiziari alla presenza delle più alte cariche dello Stato.

Graziano Lebiu 

Presidente IPASVI Carbonia Iglesias