Quali sono, ad oggi, i rimpianti che gli infermieri italiani sentono di più? Nurse24.it, tramite la pagina di Facebook, l’ha chiesto ai suoi 30 mila infermieri che saldamente seguono le proprie vicende in prima persona.
Il più grande rimpianto, quello più comune: non aver creduto in se stessi, non aver avuto la forza e il carattere di dar sfogo ai sentimenti più sinceri e felici e a quei desideri che bastava un niente per realizzarli. “Non ho fatto pace con un’amica per orgoglio ed ora lei non c’è più”. Lo scrive Paola C. in una delle tante risposte.
Il secondo rimpianto più grande riguarda la professione infermieristica. È diffuso il rammarico di svolgere una professione che nonostante gli sforzi non è adeguatamente riconosciuta e retribuita. Giuseppe L. riflette ad alta voce: “Tra i professionisti sanitari, l’infermiere è quello più sfruttato e pagato meno”.
Il terzo e ultimo è quello di essersi fatti scappare delle opportunità lavorative che non ritorneranno più. Si legge in un commento di Daniela M.: “Non ho accettato all’epoca una mobilità che oggi imploro”.
Non molto tempo fa, il Guardian di Londra ha fatto un esperimento con i propri lettori. La domanda fu chiara: che cosa rimpiangete di più della vostra vita? A rispondere sono state persone prigioniere dell’attuale società che ci trascina a nostra insaputa verso desideri sbagliati: sesso, denaro, viaggi. Tutti rimpianti fuorvianti.
Quest’articolo è un estratto di: Lecto | Vorrei averlo fatto: I più grandi rimpianti di sempre
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