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Francesco Falli: sono 418mila gli Infermieri in Italia, solo il 6,5% non sono Italiani

di Ferdinando Iacuaniello

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LA SPEZIA. Il Futurismo fu il movimento di un'arte innovativa e straordinaria. Oggi è ancora in parte confuso con il suo tempo migliore, che in Italia coincise con il  Fascismo (il suo cantore, Filippo Tommaso Marinetti, fu in tutto e per tutto un uomo del Regime) per essere ''sdoganato'' come artisticamente merita.
Quando ascolto l'Onorevole Cicchitto parlare di Infermieri, allora penso al ''manifesto'' del movimento, che nel 1909 recitava il valore delle parole in libertà (il ''paroliberismo futurista'', appunto).

Forma d'arte che può piacere o meno, la parola in libertà non deve appartenere ai politici.

 

L'On. Cicchitto mi ha sorpreso due volte in pochi mesi.

 

La prima volta, quando ha lasciato la casa berlusconiana che lo accolse, socialista sbandato del post Tangentopoli, per approdare con Alfano al Nuovo Centro Destra; la seconda un pò meno, quando ha applicato un favoloso (da favola, appunto) paroliberismo all'infermieristica nazionale.

 

Sostiene l'Onorevole che non ci sono Infermieri italiani perchè è lavoro duro svolto da stranieri.
Io non citerò parole vane, ma numeri.
Ieri sera, 4 Febbraio 2014 d.C., sul portale ipasvi.it, ho scaricato i seguenti dati:
totale iscritti agli Albi IPASVI italiani 418310.

 

Di costoro, sono Italiani 391.055, mentre sono stranieri comunitari in 17143 (di costoro 15551 femmine); sono stranieri non comunitari 10112 (di questi 8334 donne).

 

Totale dei cittadini NON italiani iscritti all'IPASVI (dato nazionale) 27255: meno del 10%.
Ma si potrebbe ipotizzare che sono forse arrivati tutti insieme, tutti adesso: dunque l'On. cita forse dati recenti, dati contemporanei?

 

Vediamo allora altri dati: sessione di esami del corso di Laurea in Infermieristica a Genova del novembre 2013 (otto i poli formativi regionali, chi scrive era uno dei Commissari, dunque è testimone diretto).

 

Su 232 candidati, sono circa 20 i cittadini non italiani.

 

Iscrizioni all'albo recenti: prendiamone uno qualunque, per forza quello che presiedo (la Spezia), il solo che conosco in dettaglio totale.

 

Abbiamo avuto annate nelle quali abbiamo iscritto anche trenta cittadini stranieri con riconoscimento del titolo, e nello stesso periodo alcuni li abbiamo esclusi all'esame di lingua , altrimenti avrebbero anche potuto essere di più: ebbene, da oltre nove mesi NON si riunisce la commissione dedicata all'esame per mancanza di domande di cittadini stranieri.

 

Con la attuale crisi che lascia a casa i giovani colleghi laureati italiani, anche il collega straniero ci pensa due volte prima di venire in questo paese, dove,fra le tante forme d'arte,abbiamo anche i politici che parlano 'a caso'.

 

Due precisazioni alle quali tengo: nel mio ragionare non sono di parte (politica): trovo spesso analoghi, imprecisi riscontri a destra ed a sinistra quando citano gli Infermieri; quindi non accuso Cicchitto perchè di centro-destra, assolutamente!

 

Condanno il 'paroliberismo' superficiale, e spero che i 40mila colleghi precari e disoccupati (peraltro per il 90% italiani, sia detto ai soli fini statistici) vengano sostenuti davvero dalla politica, non derisi e inascoltati, nè tantomeno confusi con aspetti imprecisi, errati, scorretti.


E ancora mi auguro che i Colleghi Infermieri eletti in Parlamento producano le necessarie, giuste rimostranze ufficiali nei confronti di queste affermazioni assurde.

 

Francesco Falli, Presidente IPASVI - La Spezia

Direttore Responsabile
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