La tentazione è tanta. A volte non si riesce proprio a farne a meno. Che sia per lavoro o per diletto, quando ci si trova a vivere un'esperienza ritenuta unica, stimolante o divertente e si pensa possa interessare "amici" o "seguaci", tirare fuori dalla tasca lo smartphone e postare una foto, un video o un commento è diventato inevitabile.
A farlo sono tutte le categorie di persone. Giovani e adulti, donne e uomini, studenti e professionisti. Ed è a quest'ultimi, in particolare ai professionisti della salute, che il Collegio IPASVI di Milano, Lodi, Monza e Brianza ha rivolto il suo convegno intitolato proprio: La professione ai tempi di internet, mass-media e social network.
L'incontro, che si è tenuto l'8 aprile presso l'Aula San Raffaele a Milano, è stato guidato da Gianni Muttillo, presidente del Collegio Ipasvi Milano e ha visto la partecipazione di giuristi, bioeticisti, infermieri e giornalisti. Lo scopo dell'evento è stato quello di portare a riflettere su una tematica che può sembrare marginale, ma che al contrario è al centro dell'attenzione per l'estrema diffusione dei social anche in ambito sanitario.
Infermieri, Mass media e Social Network
Spesso chi posta qualcosa, che sia un infermiere o un coordinatore, un medico o un assistente, che si tratti di un calice di vino bevuto in compagnia o di un selfie in ospedale con un paziente, non capisce che a parlare non è il singolo individuo, ma la persona che ricopre un ruolo pubblico. Anche quando non indossa la divisa.
L'infermiere è tale anche sui social. Mangiacavalli.
Noi siamo dei professionisti della salute e abbiamo un Codice Dentologico, cioè un elemento che definisce qual è il comportamento che i cittadini si aspettano da noi - ha detto Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale dei Collegi IPASVI - Anche quando non indossiamo la divisa, siamo infermieri dentro e fuori. Se ognuno di noi ha un profilo facebook e scrive nell'anagrafica infermiere, diventa molto facile associare quello che si vede proiettato nella bacheca al ruolo che questo ricopre
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Per altro, visto che si parla di mass media, si sta entrando in un altro mondo, altrettanto delicato, che è quello dell'informazione. Un luogo virtuale che ha le sue regole e un suo Codice Dentologico che va rispettato, prima di tutto nei confronti del lettore che ha il diritto di fidarsi del professionista e della veridicità della notizia che legge e poi, verso chi ha scelto di fare del giornalismo la sua unica strada professionale.
A tal proposito, sono stati invitati al convegno giornalisti e infermieri/giornalisti che scrivono per il mondo dell'informazione infermieristica, tra i quali Mimma Sternativo, infermiera e NurseReporter della nostra testata, Chiara d'Angelo, infermiera e caporedattrice della rivista on line Infermieristicamente del sindacato NurSind.
Durante la tavola rotonda si sono trattati temi come l'influenza che i social e il mondo dell'informazione hanno sul mondo dell'assistenza e come le varie testate riescono a moderare i commenti sui social.
Il nostro grande ruolo è quello di informare/formare. - ha sottolineato Sternativo - Con internet è diventato più complicato controllare la correttezza di determinate informazioni. Con i social e le riviste come la nostra, in qualità di professionisti della salute abbiamo la prossibilità di riportare tutto alla scienza, tramite approfondimenti dedicati agli studenti, agli infermieri e anche agli Operatori Socio Sanitari.
Due mondi dunque che si incontrano. Realtà professionali differenti con un obiettivo comune: arrivare al cittadino per guidarlo verso una scelta consapevole e responsabile della notizia.
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