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Carenza infermieri a Milano: le ferie estive sono un rebus

di Redazione

A causa della cronica carenza di personale, con le ferie il rischio è che non si riescano a garantire gli stessi servizi anche durante l'estate. L'allarme è lanciato dai sindacati segnalando che la situazione negli ospedali, soprattutto quelli lombardi e campani, è anche quest'anno alquanto delicata. Nelle corsie il fronte è diffusamente critico per il poco personale durante il periodo estivo. Sebbene quest'anno il Ministero della Salute abbia dato disposizioni di lavorare intensamente anche a luglio e ad agosto per smaltire le liste di attesa tenendo aperti gli ambulatori, il Niguarda, il Policlinico, il Sacco e il Fatebene Fratelli, l'ospedale di Sesto e il Bassini di Cinisello stanno urgentemente cercando di stilare piani di chiusura temporanei e accorpamenti di reparti, in linea con gli anni passati.

Ferie estive a rischio per carenza personale: l'allarme dei sindacati

infermieri lavoro

La carenza di personale rischia di far saltare le ferie estive.

Per far fronte alla duplice esigenza di consentire al personale di andare a turno in vacanza, godendo delle ferie maturate e di assicurare contemporaneamente l'apertura dei servizi ai cittadini l'unico modo per gli ospedali è definire per tempo, in previsione dell'estate, dei piani specifici per ridurre i posti letti chiudendo o accorpando alcuni reparti che erogano prestazioni non urgenti

Sono esclusi da queste programmazioni quelli che non possono rallentare l'attività come Pronto Soccorso, Terapie intensive, Traumatologie ed Ostetricie.

Tuttavia, questa operazione diventa ogni estate sempre più difficile per la mancanza di organico.

Attualmente la figura più carente è quella degli infermieri - conferma il segretario della Cimo-Fesmed, Salvatore Zirpoli -. Questa carenza rischia di riflettersi nella stesura dei piani ferie e nei conseguenti accorpamenti di reparti, avverte.

Secondo la segretaria della Fp Cgil, Isa Guarnieri, i lavoratori hanno diritto al riposo e sono stanchi. Siamo tuttavia consapevoli delle difficoltà di trovare sul mercato il personale infermieristico che manca e che serve per dare assistenza, riflette.

Per rafforzare gli organici, l'assessore regionale Bertolaso era andato nei mesi scorsi in missione istituzionale in Sud America e negli Stati Uniti con l'obiettivo di reclutare soprattutto infermieri.

Che il problema fosse pronto ad esplodere come una bomba ad orologeria nei mesi estivi lo aveva evidenziato già nelle scorse settimane il Presidente di Nursing Up, Antonio De Palma, secondo il quale la situazione in Lombardia è critica soprattutto nel Lecchese, interessato dalla fuga dei professionisti verso la Svizzera.

Non è semplice, pertanto, per le strutture sanitarie pubbliche programmare le ferie del personale. Le indicazioni sono di garantire, come previsto dal contratto, almeno 15 giorni di ferie continuativi durante il periodo estivo, in particolare dal 15 giugno al 15 settembre per chi ha figli in età scolare. Considerando i turni di riposo, di fatto il periodo di assenza per ferie corrisponde a quasi tre settimane per ciascun dipendente, spiegano i rappresentanti sindacali evidenziando che la criticità risulta maggiore durante i mesi di luglio e agosto.

Sottolineano inoltre che le aziende sanitarie devono altresì prevedere, nella programmazione, lo smaltimento delle ferie arretrate che possono accumularsi se, per vari motivi, il lavoratore non ha potuto usufruirne, magari per esigenze di servizio. Precisano che su questo accumulo negli ultimi anni grave il periodo Covid.

I piani ferie dovrebbero consentire a ciascun dipendente di smaltire entro la fine dell'anno almeno una trentina di questi giorni arretrati. Fatte salve alcune situazioni, essi devono essere fruiti entro il 31 dicembre dell'anno in corso ma è prevista la possibilità di posticipare lo smaltimento entro la prima metà dell'anno successivo.

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