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Ictus: tra diagnosi e trattamento

di Redazione

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La terapia attuale consiste nella somministrazione della terapia trombolitica sistemica il prima possibile, nei soggetti adeguati, affiancata dalla trombectomia meccanica (trombolisi intrarteriosa), nei pazienti con una ostruzione dei grossi vasi cerebrali.

TORINO. L’ictus è la terza causa di mortalità nei paesi occidentali e la prima causa di invalidità, ma il riconoscimento precoce dei sintomi lo rende una patologia finalmente curabile, grazie alle nuove metodologie di trattamento, mutuate dalla Cardiologia, che consentono oggi di poter ottimizzare la prognosi in termini di sopravvivenza e qualità della vita.

Un momento di riflessione e aggiornamento sullo stato dell'arte nella diagnosi e nel trattamento dell'ictus ischemico ed emorragico è offerto dal convegno "Le vasculopatie cerebrali acute", di cui sono Presidenti il Dott. Giacomo Paolo Vaudano, Direttore Neuroradiologia Ospedale San Giovanni Bosco di Torino, e il Dott. Roberto Cavallo, Direttore Neurologia Ospedale San Giovanni Bosco di Torino, che si svolgerà il 21 e 22 marzo all’Auditorium della Banca Popolare di Novara in Piazza San Carlo 196 a Torino, presente l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte e il Direttore Generale ASL TO 2.

“Nella prima giornata si parlerà di ictus ischemico: negli ultimi trent’anni si è osservata una tendenza alla riduzione del numero di stroke nei soggetti a rischio, grazie sia alla prevenzione primaria sui fattori di rischio endovascolare, come fumo, ipertensione, diabete, obesità, sia grazie all’utilizzo di una efficace terapia farmacologica con antipertensivi, ipocolesterolemizzanti, antiaggreganti piastrinici, anticoagulanti orali – spiega il Dott. Roberto Cavallo, Direttore Neurologia Ospedale San Giovanni Bosco – attualmente l’incidenza dell’ictus in Piemonte è di 2,26/1000 abitanti l’anno cioè circa 9000 ictus l’anno".

"La diagnostica della patologia è articolata in due livelli: il I livello si avvale della TC basale, disponibile in ogni presidio ospedaliero e in particolare nelle 21 sedi di stroke unit – precisa il Dott. Giacomo Paolo Vaudano, Direttore Neuroradiologia Ospedale San Giovanni Bosco – la diagnostica di II Livello invece prevede lo studio Angio-TC esteso ai vasi epiaortici e intracranici e, nei Presidi Ospedalieri ove è presente la Neuroradiologia, anche la TC di Perfusione cerebrale. L'angiografia digitale è ormai utilizzata solo per la terapia endovascolare" .

La terapia attuale consiste nella somministrazione della terapia trombolitica sistemica il prima possibile, nei soggetti adeguati, affiancata dalla trombectomia meccanica (trombolisi intrarteriosa), nei pazienti con una ostruzione dei grossi vasi cerebrali.

In Piemonte la trombolisi sistemica è praticabile capillarmente nelle 21 stroke unit individuate dalla Regione e ne vengono effettuate complessivamente circa 350 l’anno; la trombectomia è effettuata solo nelle stroke unit di II livello e ne vengono effettuate complessivamente circa una settantina l’anno.

La seconda giornata del congresso è dedicata prevalentemente all’ictus emorragico, dalla gestione in Pronto Soccorso fino al trattamento, con approfondimenti anche medico-legali.

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