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Elezioni IPASVI: intervento di Lebiu apre il dibattito sui 6 punti proposti dal nostro direttore

di Redazione

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Gentile Direttore,

l'attuale percorso formativo per diventare infermieri, per proseguire gli studi ed entrare nel mondo del lavoro - una volta conseguito il titolo che abilita all'esercizio professionale - si sviluppa secondo le disposizioni del Decreto del Ministero dell'Università del 3 novembre 1999, n. 509, successivamente modificato dal Dm 22 ottobre 2004, n. 270.

Tale previsione normativa deve essere considerata attraverso il combinato disposto di tutta un’altra serie di disposizioni legislative di maggiore interesse per la professione infermieristica, (ne ho individuate e recepite circa centodieci) ricorrenti e comunemente d’utilizzo da parte dei 103 Collegi IPASVI e della Federazione Nazionale, per il preciso, adeguato e puntuale espletamento delle loro funzioni. Sulle competenze e prerogative di Collegi e Federazione, spesso non conosciute, alcune volte travisate, altre ancora scientemente ignorate dagli iscritti all’Albo, mi riservo un approfondimento nei prossimi giorni.

 

Richiamo invece la sua attenzione sui luoghi comuni, i pregiudizi, il pressapochismo e l’immaginario collettivo che assegnano agli attori della vita politica, amministrativa e professionale dei Collegi scarsa correlazione tra l’agire e il sapere, tra il fare e il conoscere, tra la competenza e l’autorevolezza necessari per svolgere al meglio e nell’interesse della collettività le funzioni e le prerogative assegnate all’Ente di Diritto Pubblico non Economico IPASVI dalle leggi: è più semplice liquidare l’impegno istituzionale con “non hanno mai fatto niente per me” piuttosto che “sono seduti li per seguire solo i loro comodi” oppure “la quota annuale serve unicamente a pagare i gettoni di presenza” e ancora “quando ho avuto bisogno di aiuto mi sono dovuto rivolgere ad altri o fare da solo”, concludendo con il classico “a cosa serve il Collegio?”.

 

Tra le voci che compongono l’universo mondo della massima rappresentanza istituzionale infermieristica, dalla A di Abbandono di Incapace alla Z di Zona pericolosa, non vi sono ambiti, responsabilità, contesti, fattispecie, problematiche, diritti e doveri che i Direttivi dei Collegi IPASVI non possano in ogni momento saper cogliere e valutare per poi eventualmente farli propri, ve ne fossero i presupposti formali, sostanziali e documentali per la tutela del decoro, dell’immagine, della dignità e dell’autonomia della professione nel pubblico, nel privato, nell’università.

 

I sei punti programmatici da Lei condivisi con i suoli lettori quale base di inizio per l’imminente impegno elettorale, vertono su aspetti che poco o nulla hanno a che vedere con il dettato normativo, vetusto ma vigente, che delimita l’agire istituzionale, pur con libertà interpretative e di movimento di ogni singolo direttivo. Che Lei mi suggerisca di recepire per triennio 2015-2017 il superamento del precariato e della disoccupazione attraverso la creazione di tavoli contrattuali, più garanzie per il lavoro nel settore della libera professione, il ritorno in Italia di colleghi costretti ad emigrare all’estero, la revisione della legge elettorale, attesta quanto anche i media siano disinformati sul funzionamento della macchina politica.

Tutto condivisibile, ma ci sono dei limiti. Le leggi si votano in Parlamento e non nei Consigli Direttivi Provinciali. Il Collegio non contratta. Il Collegio non può entrare nel merito dell’esercizio libero professionale, è il mercato a valorizzare il libero professionista tra liberi professionisti. Il Collegio non ha strumenti per attivarsi sugli emigrati all’estero, mentre è obbligato a gestire l’immigrazione.

 

Sul demansionamento e la dequalificazione, ci sono ambiti di rappresentanza differenti o sinergici, a seconda del contesto che si deve affrontare. Chi le scrive è dal 1998 che si impegna su tale fattispecie con tutti gli strumenti in suo possesso, e resta disponibile agli approfondimenti che Lei vorrà eventualmente con lo scrivente esperire.

 

Sulle incompatibilità se ne può parlare, ma non sono quelle che risolveranno le questioni sul tappeto.

 

Le trasmetto l’invito in allegato, che può pubblicare se lo riterrà utile, e una scaletta su aspetti pratici legati alle operazioni elettorali e al diritto dell’esercizio di voto.

 

L'occasione mi è gradita per porgervi Distinti Saluti

Può contattarmi sul mio cellulare.

 

Il presidente IPASVI Carbonia-Iglesias Lebiu Graziano 

 

* * *

 

La ringrazio per il Suo intervento, finalmente si apre il dibattito sulle elezioni per il rinnovo dei Collegi IPASVI e per il rinnovo della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI. Ormai il dado è tratto e tra non molto saremo tutti, direttamente o indirettamente, impegnati a favore del ripristino dei rappresentanti in essere o dell'ascesa di quelli prossimi venturi.

 

Con il nostro editoriale abbiamo voluto provocare le IPASVI a tutti i livelli e in fondo ci siamo riusciti, svegliando l'entusiasmo di molti colleghi che finalmente oggi si vogliono mettere a disposizione della collettività professionale.

 

Senza usare grosse parole o forbire il presente testo di termini politichesi e assai lontani dalla base infermieristica italiana, La invitiamo a rileggere meglio la nostra proposta e a pensare assieme a noi che l'attuale sistema IPASVI non funziona ed è legato a vecchie logiche spartitorie e di potere ormai obsolete e deleterie per il futuro della categoria. Non è vero che l'IPASVI non può occuparsi dei sei punti proposti da Nurse24.it, forse anzi sicuramente è vero il contrario. Per una volta smettiamo i panni dell'Istituzione e calziamo quelli della base degli Infermieri, ormai stanchi per il "troppo lavoro" (:D sic!), per il demansionamento e per il continuo sfruttamento (neo-laureati e liberi professionisti in prima battuta).

 

Non si può dare la colpa al Sistema Italia che non funziona, senza prima analizzare le cose che non vanno nel nostro ambiente.

 

Di nuovo grazie per il Suo contributo, ne faremo tesoro. Ormai il rinnovo è partito ed è inesorabile. Questione di tempo e anche l'IPASVI, Ordine o non Ordine, subirà un lento ma inevitabile cambiamento.

 

Viva gli INFERMIERI ITALIANI.

 

Angelo Riky Del Vecchio - Direttore Responsabile NURSE24.it

 

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