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Dopo il terremoto gli infermieri modenesi impegnati con le esondazioni del Panaro e del Secchia

di Redazione

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MODENA. "Due anni fa, chi ha provato il terremoto della Bassa Modenese ha capito che può capitare di vedere tutto distrutto, case, chiese, scuole, ospedali, banche, negozi e bar, senza la possibilità di dare la colpa a qualcuno di preciso e di arrabbiarsi con qualcosa di tangibile, se non con la natura degli eventi naturali. 

 

In più, un anno fa, chi ha vissuto l’esperienza del Tornado nella bassa Modenese, ha capito che può capitare di vedere tutto distrutto per una seconda volta ciò che aveva ricostruito con fatica.
Il 19 gennaio 2014, chi ha provato l’esperienza di trovarsi nel bel mezzo di una esondazione ha compreso nuovamente che tutto può essere distrutto dalla forza della natura per la terza volta e, come due anni fa, e anche un anno fa, si è reso subito conto per la terza volta della gravità dei danni.

Così un'altra volta e un’altra volta ancora, tutti i presidi e stabilimenti sanitari centrali e periferici della Regione Emilia Romagna, sono diventati operativi al cento per cento.
I punti di riferimento principali sono i soliti e consolidati: la Protezione Civile, i Sanitari del 118, i Vigili del Fuoco, le forze dell’ordine Carabinieri e Polizia, i Vigili Comunali, i Volontari della Croce Blu, Croce Verde e Croce Rossa della provincia di Modena.
E come ben sanno gli infermieri, in questi momenti si ha necessità di tutto e di tutti, e ancora una volta, gli Infermieri non si sono tirati indietro.

Una maxiemergenza richiede una valutazione rapida e precisa della disponibilità di forza lavoro in circostanze avverse e mutevoli: e anche in questa ennesima volta abbiamo dato il nostro contributo, come infermieri, a questo scopo.
È stato da subito attivato un coordinamento tra Centrale Operativa 118 (HUB) e Pronto Soccorso di Mirandola (SPOKE), allestendo in tempi rapidi ambulanze in stand by con infermieri ed autisti ingaggiati in pronta disponibilità, in aggiunta alla flotta contingente dei mezzi di pronto intervento istituzionali, per dare soccorso alla popolazione colpita dalla catastrofe ambientale atmosferica (esondazione del fiume Panaro e del fiume Secchia), garantendo i soccorsi e le cure, casa per casa, per tutta la notte, assieme alla Protezione Civile e ai Vigili del Fuoco. Sul posto sono intervenuti anche i volontari delle varie “Croce Verde”, “Croce Blu” e “Croce Rossa”.
Pronta la risposta dei volontari della pubblica assistenza di Mirandola che in meno di trenta minuti hanno allestito un Posto Medico Avanzato per ogni emergenza di tipo sanitario.

Ai soccorritori giunti sul posto si è presentato una scenario incredibile: acqua alta più di un metro per le vie dei centri cittadini colpiti dall’esondazione (Ponte Alto di Modena, San matteo di Modena, Albareto, Bastiglia, e varie aree di campagna abitate da coloni.
Il triage condotto dagli infermieri intervenuti sul luogo del disastro ha permesso di valutare rapidamente un numero elevato di persone, con l’intento, di portare il massimo beneficio al maggio numero di traumatizzati, usando il minimo delle risorse. E’ essenziale, in questi casi, il triage, poiché un tornado di questa entità determina una sproporzione tra i mezzi di soccorso immediatamente disponibili e le reali necessità derivanti dall’avvenimento.
Nelle maxiemergenze extraospedaliere è difficile quantificare le risorse umane necessarie, al di là di quello che sentiamo ripetutamente in televisione: non si può sapere, ci si può solo attrezzare per prevedere e non farsi cogliere del tutto impreparati. Oltre alle prime cure si deve garantire anche la ricerca, il salvataggio, il recupero e il trasporto verso le strutture ospedaliere idonee. Come sempre non è stato facile, ma gli infermieri sono abituati a situazioni non facili. Abbiamo incontrato, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Forze dell’Ordine (Polizia di Stato, Carabinieri) ed in questi casi, le diverse competenze e ruoli, ci hanno accomunato anziché distinguerci.
Noi infermieri c’eravamo e saremo sempre con le persone sui luoghi del disastro e del bisogno".

Mirco Magri
Iscritto al Collegio IPASVI di Modena

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