Nurse24.it
Scopri i master di ecampus sanità

testimonianze

Dodici euro e quaranta. Ho ucciso mio figlio, con dodici euro e quaranta

di Manuel Berardicurti

3250ef2cd767a7edfd5574c428bc91dd

Successe per errore, durante il sesso, di non accorgersi di tante cose. Forse di voler sentire più calore, e rimanere dentro quell'urna bollente. Poi le domande. No. Non posso avere un figlio. Non sono ancora pronta. Non sono ancora pronto. Non siamo ancora pronti.

Dodici euro e quaranta, una piccola pillola del giorno dopo. Il giorno dopo cosa? Il giorno dopo. Con il caffè, una sigaretta, un po' di acqua e la pasticca che costa dodici euro e quaranta. Nessun problema, togliamo tutto. Togliamo la vita, ma non è vita. Togliamo una possibile vita, ma quando diventa vita?

 

Quando è una idea è vita? Quando si muove e arriva all'ovulo è vita. Sì, la legge. La legge la conosco, sono tre mesi. Tre mesi e sei nella merda, o nella salvezza di un figlio. Sei con la pancia, una pancia che mangia tutto. Meno che caramelle acide. Acide a dodici euro e quaranta.

 

Sono sempre stato coerente con le mie scelte, e ho sempre analizzato tutto. Acquistare una pillola del giorno dopo, è sempre un punto di domanda. Per questo rispetto le donne che portano avanti una gravidanza, e rispetto anche quelle che la interrompono con un aborto doloroso. L'avete mai vista una donna che ha subito un aborto. Non è la stessa.

 

È nuda. È triste. È stata uccisa. Anche se ne avrà fatto uno per dovere, o per scelta. Quando si addormenta cova ancora quell'idea. Quando diventa un bambino, quando diventa un feto, quando diventa una idea.

 

Tutto morto, la biologia di una Donna prostituita a caro prezzo d'emancipazione. Venduta sul mercato a solo dodici euro e quaranta.

Commento (0)