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Workshop sulle competenze in Area Critica

di Redazione

Aniarti workshop

Molto interessante e seguita la tavola rotonda sul tema “L’alleanza tra le professioni sanitarie, l’integrazione in sanità per il cittadino”.

BOLOGNA. Gli Infermieri dell’area critica continuano a formarsi e a specializzarsi sempre più in settori specifici dell’assistenza. Accade soprattutto in Emilia Romagna dove, nonostante le polemiche e le sospensioni ordite dall’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri ai danni di loro iscritti, la classe infermieristica continua a rafforzarsi puntando tutto sul sapere e sulle evidenze scientifiche.

Nei giorni scorsi votata all'unanimità dalla Regione Emilia Romagna la delibera n. 582/16 “Principi e criteri in ordine alla predisposizione di linee guida regionali per l’armonizzazione dei protocolli avanzati di impiego di personale infermieristico adottati ai sensi del art.10 D.P.R. 27 MARZO 1992 per lo svolgimento del servizio di emergenza sanitaria territoriale 118”, che definisce gli indirizzi generali ai quali le linee guida dovranno ispirarsi.

In tale ottica si inserisce il I° Workshop, promosso da ANIARTI, sulle competenze in Area Critica appena conclusosi a Bologna presso il Policlinico Sant'Orsola Malpighi.

Hanno preso parte all'evento sul tema “Le competenze infermieristiche specialistiche: lo stato dell’arte”, rappresentanti dell’Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica (ANIARTI), dell’Italian Resuscitation Council (IRC), della Società Italiana Medicina Emergenza Urgenza (SIMEU), della Società Italiana Anestesia Analgesia Rianimazione Terapia Intensiva (SIAARTI), dell’Accademia Medico Infermieristica Terapia Intensiva Pediatrica (AMIETIP), dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi (ANMCO) e del Collegio Ipasvi di Bologna.

La mattinata è stata la conferma del sodalizio fra le Società Scientifiche presenti, che già da tempo dialogano tra loro in maniera informale. "C’è la necessità di mettere insieme tutte le conoscenze dei professionisti che sono al servizio dei cittadini, ma anche - ha dichiarato il presidente ANIARTI Moggia nell'intervento di apertura - a disposizione dei colleghi." Durante la tavola rotonda i singoli rappresentanti hanno ribadito che è tempo di ragionare come Team multidisciplinare.

Diversi gli spunti di riflessione emersi dal dibattito, come quello riguardante il sistema di aggiornamento (ECM) post-laurea dei professionisti, “fallito” e bisognoso di rivisitazione.

Fra gli altri, particolarmente interessante e incisivo l’intervento di Bedetti - Presidente IPASVI Bologna - che ha affermato come si registri “una rigidità nel sistema a perseguire quello che si dichiara”, leggendo un passaggio della delibera stessa:

...tali procedure si inseriscono validamente nel processo di riforma della professione infermieristica – intesa non più come figura ausiliaria al medico, ma come professione dotata di autonomia e proprie competenze – che ha consentito, nell'ultimo ventennio, di implementare coerenti, razionali ed efficaci scelte organizzative nello svolgimento del servizio di emergenza territoriale 118…

A dibattito aperto, Nurse24.it ha espresso la soddisfazione nel vedere sedute allo stesso tavolo le principali società scientifiche (infermieristiche e mediche) riunitesi per discutere di competenze; a questo si è aggiunta la riflessione personale di Ferdinando Iacuaniello, proprio sulla scia dell’intervento di Bedetti:

La preoccupazione è che la “soluzione” Emilia-Romagna possa essere una cattedrale nel deserto in un sistema sanitario italiano che in alcune regioni sta aspettando il riconoscimento delle applicazioni di normative vecchie di almeno un decennio e, maggiormente – continua Iacuaniello – dopo la lettura della delibera è evidente il rischio che questa non sia la soluzione al problema."

Pur avendo l’intento di ARMONIZZARE I PROTOCOLLI AVANZATI DI IMPIEGO DEL PERSONALE INFERMIERISTICO, nasconde tutte le paure del sistema politico nel riconoscere la professionalità degli infermieri. Nella delibera si legge, infatti:

…. protocolli presentino un livello di dettaglio tale da eliminare ogni componente discrezionale valutativa dell’intervento in capo all’operatore sanitario non medico, prevedendo che qualunque intervento complesso o che presenti margini di incertezza esecutiva sia rimesso alla valutazione del personale medico, assicurando la tracciabilità dei relativi contatti….

Il rischio che si corre è proprio quello che ricordava Scelsi – Vice Presidente Aniarti e moderatrice dell’evento in apertura – ovvero rendere gli infermieri dei meri esecutori.

"Operatore sanitario non medico – conclude Iacuaniello - quasi a non voler riconoscere il percorso formativo e professionale degli infermieri omettendo la dicitura."

Dopo un giro di riflessioni dei presenti, tutti i rappresentanti delle società scientifiche hanno accettato la proposta di scrivere un documento comune che possa essere, perché no, il riferimento anche per una politica che spesso non conosce appieno la realtà professionale.

L’appoggio di Nurse24.it, ribadito nell’intervento di Iacuaniello, è pieno nell’ottica di diffusione e rivoluzione culturale interna alle professioni sanitarie.

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