Roma. Da tempo in letteratura si dibatte sull’utilità dell’aspirina giornaliera a scopo preventivo, al fine di diminuire patologie specifiche.
Gli ultimi dati ci dicono che un uso giornaliero di Aspirina − non importa la dose, quindi anche la bassa dose − fa diminuire la mortalità del 7% nelle donne e del 9% negli uomini.
La diminuzione della mortalità riguarda sia le patologie cardiologiche, che quelle oncologiche. Non vanno dimenticati i possibili effetti collaterali del farmaco, quali quelli legati al sanguinamento, in particolare di tipo gastrico e cerebrale, in particolare con l’aumento dell’età.
È un effetto collaterale raro, ma da tenere monitorato.
Ma detto questo, si calcola che l’uso prolungato nel tempo di Aspirina (5-10 anni) determina una riduzione della mortalità nel cancro del colon con un rischio di 0.65.
Faccio un rapido calcolo: se a Rimini l’incidenza è di 200 casi anno, una diminuzione del 35% significa meno 70 casi anno a Rimini, ogni anno. Direi non poco.
E così meno 30% cancro dell’esofago, dello stomaco, 5% del polmone, 10% della prostata, 10% della mammella, 4% dell’Infarto e Ictus.
Gli autori suggeriscono che la prescrizione di aspirina debba essere fatta nella routine, per coloro con alto rischio di cancro del colon e per i pazienti cardiopatici che richiedono l’utilizzo di aspirina secondo il Medico Specialista.
Negli altri pazienti o soggetti normali, in considerazione dell’utilizzo per lungo periodo e del pericolo di sanguinamento gastrico o cerebrale, occorre attendere maggiori informazioni.
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